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Il Gazebo

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    principenero717
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    00 16/11/2005 18:19
    Cari amici,
    se siete d'accordo sarebbe bello inserire via via alcune immagini relative ai Nativi americani ed inserire a seguito i vari commenti, immaginare il contesto in cui è stata scattata, le emozioni del soggetto fotografato o una storia legata all'immagine.

    Provo a partire io ....

    Il figlio della prateria.

    Era appena trascorso l'inverno di sangue, la neve di wounded knee raccoglieva i corpi congelati dei vecchi e dei bambini, le donne stringevano le mani in una contrazione di dolore e le bocche urlavano al vento l'orrore di quei minuti senza fine, l'odore della polvere da sparo contrastava con il gelido silenzio di quella vallata.
    Il grande Capo indiano, camminava lento, gli occhi bassi, il respiro indefinibile.
    Le mani erano strette nella stessa contrazione dei cadaveri, ma non era l'orrore a fare assumere quella posizione, bensì la rabbia.
    Si fermò vicino al corpo più piccolo, accarezzò teneramente il viso del bimbo e lo coprì con un mantello.
    Urlò guardando in direzione di quella luna troppo grande e troppo pallida la sua disperazione, l'angoscia di un uomo che non riesce a comprendere....
    Non aveva più lacrime da versare, i suoi occhi stanchi volevano chiudersi per smettere di guardare, ma non riusciva.
    Alzo il telo - Ora, dove sei, non avrai più freddo, i cavalli correranno al tuo fianco, il ruscello argentato osserverà le tue corse nelle praterie sconfinate, giocherai assieme ai tuoi compagni e nessuno più ti farà del male-
    -Perdonami se non sono arrivato in tempo, se non sono stato capace di proteggerti, ma ora non avrai più bisogno di me, sarà il Grande Spirito ad illuminare i tuoi passi ed a proteggere la tua spensieratezza-
    Accarezzo il giovane volto, di colui che avrebbe dovuto vivere molte lune ma la cui vita era stata così crudelmente spezzata-
    Al suo fianco il corpo di una donna, con una mano tesa verso il bimbo in uno slancio di protezione che era stato spezzato, come le loro vite.
    - Ti ho amata e rispettata, il mese della luna giovane ti ho scelta come mia compagna, ed ora davanti alla stessa luna rifaccio la mia promessa di esserti sempre vicino e di onorarti come mia sposa -
    - Accompagna nostro figlio, è troppo piccolo e non conosce la strada per la verde prateria, tienilo per mano e fatti aiutare a costruire la casa che ci accoglierà ancora tutti assieme non appena la mia anima vi potrà raggiungere-

    La baciò dolcemente e le avvicinò il piccolo, ora l'abbraccio poteva finalmente chiudersi, appoggiò una fotografia che era stata loro scattata da un uomo bianco che sembrava più umano di coloro che gli avevano strappato il cuore.
    Si avvicinò lentamente al cavallo, si girò per l'ultima volta, finalmente una lacrima trovò la strada per uscire, scese lentamente dal suo viso e cadde nella neve.
    Un' ultimo gesto d'amore per coloro che avrebbe rivisto presto, libero come i fili d'erba della prateria, mossi dal vento.
    Si allontanò lentamente e lasciò quella vallata illuminata da quella luna troppo grande e troppo pallida....




    Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
    -------------------------------


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    [Modificato da principenero717 16/11/2005 18.20]

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    orcomansueto
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    Giovani promesse
    00 18/11/2005 13:09


    L'idea è straordinaria. Oggi medito e spero di creare. Tu sei un grande e quello che hai scritto è ricchezza che hai dentro. [SM=g27811]
  • danzandosottolaluna
    00 18/11/2005 20:38


    Pienamente d'accordo, Principe, ma io credo che opererò in versi, non sono brava in prosa! [SM=x515523]
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    principenero717
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    00 19/11/2005 00:25
    Re:
    Perfetto, l'importante è scrivere ciò che ci viene in mente osservando una fotografia.

    Ade, qualsiasi cosa scriverai qui sarà sublime poesia.

    Orso mansueto, grazie ! aspetto il tuo intervento.
    Avete notato? avete due nickname perfettamente "indiani"

    Grazie ragazzi, non sapete quanto sono felice nel leggere ciò che state scrivendo in queste pagine!
    Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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  • zzuccarata
    00 24/11/2005 07:05


    Muovetevi, allora, sono ansioso. l'idea è [SM=g27811]
  • danzandosottolaluna
    00 25/11/2005 18:03





    eri anche tu
    cammino speranzoso verso il Sole
    quando
    disciolti nell'onda
    di un poi fiorente tutto da godere
    sentivi in lontananza uno stormire
    di canti d'amore e pace
    alla tua Luna











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    Aronne1
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    Wizard & Elf
    00 26/11/2005 15:19


    Principe [SM=g27811]

    Ade [SM=x515524]
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    CharlesTrockley
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    Wizard & Elf
    00 28/11/2005 11:17


    principenero717, hai dato un avvio d'autore! [SM=g27811]

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    CharlesTrockley
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    Wizard & Elf
    00 28/11/2005 11:18


    Ade, sembra di leggere le tue parole nell'espressione di quel visetto. [SM=x515524]
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    principenero717
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    00 28/11/2005 19:54
    Grazie a tutti....

    Ade, lo sapevo !

    Hai arricchito immediatamente questo topic !

    Grazie .... [SM=x515531]
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    principenero717
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    00 19/05/2006 01:10


    Quet'immagine rappresenta pienamente il grande guerriero, Cavallo Pazzo.
    Tradito ed ucciso ma insieme al suo popolo.
    I guerrieri non sono schiavi del popolo bianco ma sono liberi, in mezzo ad una prateria sopra i loro cavalli, vivi, liberi.
    Lui, vicino a loro, presenza irrinunciabile ed estremamente importante, un sogno che non si è ancora spezzato definitivamente, un sogno che rimane vivo grazie ai ricordi tramandati.
    Il grande guerriero vigila e protegge chi lo ha amato e rimane presente come simbolo di speranza.
    Gli indiani chiusi nelle riserve tramendano ai propri figli le gesta del grande capo, colui che non si è mai piegato ai soldi o all'alcool del nemico.
    Colui che è riuscito a riportare in mezzo ai loro cuori le tradizioni per cui lottare.
    Tradizioni che non pssono essere distrutte da un popolo tiranno, tradizioni profonde, come le radici di un albero secolare.
    Nessun governo, nessun politico, nessun criminale potrà strappare le radici di questo sogno.
    Lo spirito di Cavallo pazzo è sempre li, che chiede rispetto e dignità per il suo popolo.
    La chiede a chi non ha cuore per ascoltare ma non ha armi sufficentemente efficaci per poterlo distruggere.
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    principenero717
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    00 29/11/2006 01:08
    La morte di un grande Guerriero


    La ferita bruciava, il dolore era lancinante, un dolore grande, immenso, che spaccava il suo cuore di guerriero, un dolore nuovo, incomprensibile, perchè la mano che l'aveva portato era la mano di uno del suo popolo, di un amico.
    Perchè questo tradimento? Perchè questo odio che supera le barriere del sangue, della Famiglia, del senso di appartenenza.
    Le mani dei bianchi lo tenevano fermo, lui, l'indomito guerriero non si era mai arreso e mai lo avrebbe fatto, immobilizzato urlava il nome dei suoi avi, per darsi la forza che serviva per resistere in quel momento supremo.
    La lama affondò nelle sue carni, bassa, in un punto che non lascia scampo, in un punto che lascia i pochi istanti eterni che servono a raccomandare chi è caro al grande spirito.
    Ma le mani, quelle mani sporche di sangue non sono di colui che ho combattuto, sono di colui che ho amato, che ho protetto, sono di colui che con me ha diviso la spensierata giovinezza e le ardite battaglie per difendere la nostra terra, sono le mani di un fratello, sangue che scorre sulle mani di colui che ha il mio stesso sangue.
    Il dolore è troppo forte per poter combattere ancora, il mondo è davvero cambiato se colui che amavo ha spinto la lama lungo la mia schiena.
    Che senso ha ribellarsi, lottare, urlare al vento il nome del mio assassino, urlerei il nome di colui che amo, di colui che mi sorrideva e mi dava parole di speranza pochi attimi prima.
    Il mondo è davvero cambiato, Cavallo Pazzo, non c'è più spazio per te, per quelli come te, che in nome della propria fede scardinavano il fuoco nemico.
    ricordi ancora le cavalcate, coperto solo dai colori del tuono e della tempesta, l'osso di falco all'orecchio, quell'insieme di simboli che ti rendevano immortale al fuoco nemico ma che non ti potevano proteggere da una mano che consideravi amica.
    La terra, quella terra che hai tanto amato e che hai strenuamente difeso ti sta accogliendo, grande Capo Guerriero.
    "dite alla mia gente che non potrò più fare nulla per loro" dicesti negli ultimi istanti in cui prendevi congedo da quella vita che tanto amasti.
    La terra abbraccia suo figlio e lo riscalda con un calore superiore a quello della morte stessa.
    Non hai freddo ora, grande guerriero, non l'avrai più.
    Basta un piccolo istante, un piccolo gesto, quello di chiudere gli occhi verso quelle stelle che guardasti per così tanto tempo, quelle stelle che ti davano la forza di combattere e la forza di amare.
    Non ce la facesti, ti chiusero gli occhi con un gesto benevolo delle mani, mani che ti amavano questa volta.
    L'ultimo sospiro cavalcò per la prateria colorato dei tuoi colori, quelli della pioggia e della tempesta, un sospiro che mai nessuno nel tempo sarà in grado di fermare e di sconfiggere, perchè ricco di quella fede che alberava in te, grande Guerriero.
    L'abbraccio di tua madre ti riportò ad una dimensione terrena, chissà quante volte ti aveva abbracciato così, piccolo e fragile, nuovo in questo mondo .
    Ora sei un esempio per coloro che sono rimasti, un mito, ma nulla toglie del bello e del materno in quell'abbraccio dolce, straziante e tenero che la madre ha per suo figlio che è morto.
    Così moristi, Cavallo Pazzo, nessuno saprà mai scrivere fino in fondo come vivesti, ma la tua morte è stata estremamente umana, dolce, semplice da raccontare, nella sua magnificenza, nella sua grandezza.
    Così moristi e le stelle che cercasti di guardare fino alla fine si allinaeno per indicarti la via, illuminano il tuo cammino.
    Non voltarti indietro, grande guerriero, la tua gente, che tanto amasti ti raggiungerà e vivrà con te, laddove nessun arma, nessun tradimento, nessuna ingiustizia ti farà combattere più.
    addio Grande Guerriero, troppo grande per il mondo che si sta trasformando e che non può più contenere la tua anima pura

    [Modificato da principenero717 29/11/2006 1.20]