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Il cashcà è un piatto tipico della cucina tabarkina (ossia dell'Isola di San Pietro - isoletta a sud-ovest della Sardegna), variante del più noto "cuscus", pietanza diffusa in tutta l'Africa mediterranea.
La base di questo piatto è la semola cotta a vapore, condita poi con molte verdure che vengono preparate a parte.
Per prima cosa è necessario inumidire la semola con acqua e olio, in modo tale che i vari granelli assorbano il liquido senza impastarsi tra di loro.

Eseguita questa preparazione, si passa alla cottura vera e propria.
Si sovrappone, ad una pentola contenente all'incirca 4 litri d'acqua, la cuscussiera, che è simile ad un colapasta di terracotta, nella quale viene posta la semola ed alcuni cubetti di cotica di maiale.
Il tutto si fa cuocere per circa 3 ore.

Nel frattempo, si passa alla preparazione delle verdure, che costituiscono il condimento della semola.
Il cavolo tagliato a listarelle si fa rosolare col cavolfiore, la cipolla e la carota;
i piselli con favette e carciofi vanno trifolati al tegame e a fine cottura, profumati con della maggiorana;
i ceci, messi la sera prima in ammollo, vanno lessati con alcuni spicchi d'aglio, mentre le melanzane, tagliate a "dado", si friggono.

Quando infine la semola è cotta, la si condisce con le verdure ancora calde e la si profuma con della saporita.

Il cashcà va servito in tavola tiepido, per cui dopo il condimento della semola, la pietanza dovrà riposare per alcune ore.

Da bere? Quello che volete, ma soprattutto acqua bella fresca.