come sempre una poesia appassionata e dai suoni molto intensi ed evocativi...
e poi quel verbo in ritornello martellante:
"e gghiuttu gghiuttu ciatu
gghiuttu paroli"
sembrerebbe comunissimo, da nulla, ma ha una valenza che evoca un preciso gesto, reale o metaforico, di chi è costretto, (come penso io e come hai scritto tu, nella sezione delle "confessioni", qui da noi ) a desiderare di essere "cannibale" dei propri sentimenti.
Ade