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"Tutta la nostra civiltà è stata costruita sull'osservazione della Natura.
Essa è stata nostra maestra fin dall'inizio.
E' così che abbiamo fondato la nostra religione.
E' così che abbiamo strutturato il nostro modo di vita.
Nello stesso modo, è sullo studio della natura che abbiamo organizzato il nostro 'governo'.
Noi abbiamo vissuto sotto lo stesso regime immutato:
il governo tradizionale realizzato dai nostri antenati.
E' stata la nostra legge e noi abbiamo vissuto seguendo i suoi principi fino a quando....
Fu nel 1492 che le leggi dei nostri antenati cominciarono a cambiare.
Un governo vecchio di centinaia di anni strutturava la nostra vita.
Questa legge ben si confaceva a noi.
Noi ne comprendevamo le regole.
Storici, antropologi hanno scavato la terra del nostro paese per scoprire la storia dell’emisfero occidentale.
Ma non hanno trovato prigioni.
Non hanno trovato penitenziari.
Non hanno trovato manicomi.
Prima del 1492 noi vivevamo questa vita, una vita che per noi era molto preziosa.
La religione era capita facilmente da tutti gli abitanti del nostro emisfero.
Giunse il tempo in cui ci venne detto che la nostra religione non era giusta.
Fummo allora costretti ad accettare la religione importata dai bianchi.
Furono in molti quelli che si convertirono al cristianesimo e che così abbandonarono la religione degli antenati.
Ancora oggi noi osserviamo la Natura e vediamo come essa alleva i suoi piccoli.
Sappiamo trovare le anatre, sappiamo trovare le oche che tuttora vivono secondo leggi millenarie.
Gli animali, infatti, continuano a seguire la legge che è stata data loro nella notte dei tempi.
Le regole originarie della vita sono state date ad ogni creatura.
Il Creato nel suo insieme continua a seguire le Regole della Vita.
Gli alberi, i frutti non vengono mai meno a queste regole.
Non commettono mai errori.
Danno i loro frutti quando è stagione.
Gli animali non sbagliano.
Vivono sempre come quando vennero creati.
Nel Creato, quali sono le regole di vita per l’uomo?
Noi vediamo il Creato… la Vita, il cerchio, una dimensione che non ha né principio né fine.

(Philip Deere, Muskogee-Creek)


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