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Fortune-Teller
20/02/2006 18:50
 
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1906 - 1972

Dino Buzzati nasce a San Pellegrino nei pressi di Belluno il 16 ottobre 1906. La madre Alba Mantovani è di origine veneziana, mentre il padre Giulio Cesare appartiene ad un'antica famiglia bellunese.
La sua famiglia si trasferisce a Milano per l'impegno professionale del padre (docente di diritto internazionale all'Università), ma trascorre le lunghe vacanze insieme a tutta la famiglia alle porte di Belluno.
Già da ragazzo Buzzati scrive, disegna, scrive poesie, studia violino e pianoforte ( scriverà in futuro anche alcuni libretti d'Opera) coltiva la propria passione per la montagna.
Svolge studi regolari, nei quali si dimostra bravo e diligente, ma nulla più.
Presta il servizio militare: sei mesi di scuola allievo ufficiale, tre mesi da sottufficiale (sergente) e quattro mesi da sottotenente.
Nel 1928 lavora come giornalista presso il quotidiano milanese "Corriere della Sera" prima ancora di conseguire la laurea in Giurisprudenza.
Nel 1932 pubblica racconti sul settimanale "Il Popolo della Lombardia" e il suo primo romanzo, "Bàrnabo delle montagne", esce nel 1933.
Nel 1935 esce con il secondo romanzo "Il segreto del Bosco Vecchio".
Dal 1936 scrive, per il "Corriere" e altri periodici, diversi racconti poi raccolti in "I sette messaggeri" (1942), "Paura alla Scala" (1949).
Buzzati diventa celebre a livello internazionale con l'uscita del romanzo "Il deserto dei tartari" (1940), una storia di grande suggestione che dà il titolo al famoso film girato da Valerio Zurlini.
Nel 1942 inizia a scrivere per il teatro "Piccola passeggiata" e poi "Un caso clinico", messo in scena dal regista Giorgio Strehler nel 1953.
Nel 1950 l'editore Neri Pozza di Vicenza stampa la prima edizione degli 88 pezzi di "In quel preciso momento", una raccolta di note, appunti, racconti brevi e divagazioni e con
"Il crollo della Baliverna" (1954) vincerà, ex aequo con Cardarelli, il Premio Napoli.
La produzione di scrittore continua con altri scritti fra cui "Sessanta racconti" (1958), "Esperimento di magia" (1958), "Il colombre" (1966), "Le notti difficili" (1971).
Dai suoi amori difficili nascono "Il grande ritratto"(1960), "Un amore" (1963) e i numerosi dipinti a sfondo erotico.
E' il periodo in cui Buzzati si cimenta ancor più nella pittura e nella commistione delle diverse arti come in "Poema a fumetti", edito da Mondadori nel 1969, nel quale sperimenta il rapporto tra immagine e scrittura e successivamente in "I miracoli di Val Morel", ciclo pittorico che coniuga arte letteratura e folklore.
Nel 1970 gli viene assegnato il premio giornalistico "Mario Massai" per gli articoli pubblicati sul "Corriere della Sera" nell'estate 1969 a commento della discesa dell'uomo sulla Luna. Il 27 febbraio 1971 viene rappresentata a Trieste l'opera in un atto e tre quarti del maestro Mario Buganelli dal titolo "Fontana", tratta dal racconto "Non aspettavamo altro".
Buzzati, ancora nel pieno dell'attività artistica, muore il 28 gennaio 1972.
Una serie di incontri con Yves Panafieu durante l'estate del 1971 e le registrazioni di quei colloqui sono alla base del libro-intervista "Dino Buzzati: un autoritratto", che sarà pubblicato nel 1973 da Mondadori.





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