| | | OFFLINE | | | Post: 219 Post: 219 | Amici | Senior | |
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31/01/2005 21:07 | |
«Di quali piaceri e desideri stai parlando?», domandò.
«Di quelli che si destano nel sonno», risposi, «quando la parte razionale e mite dell'anima, che esercita la sua autorità sull'individuo, dorme, mentre la parte ferma e selvaggia, colma di cibo e di bevande, scalpita e rifiutando il sonno cerca di andare a soddisfare i suoi istinti>>.
PLATONE (REPUBBLICA LIBRO NONO)
Al.
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03/02/2005 18:43 | |
Freud ricorda questo passo nella sua opera "L'interpretazione dei sogni", perché Platone, pur non avendo presente ancora la simbologia onirica, aveva già focalizzato la mancata interdipendenza tra sogno e controllo razionale. Di conseguenza, Platone aveva fatto emergere il carattere irrazionale e trasgressivo del sogno, la cui
manifestazione più evidente, in seguito, con Freud, sarebbe stata la pulsione erotica e, nella sua punta massima, il desiderio inconscio di incesto.
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| | | OFFLINE | | Post: 1.031 Post: 645 | Età: 35 | Amici | Senior | Giovani promesse | |
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05/02/2005 15:57 | |
Bravissimi, zio Al e prof.!
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| | | OFFLINE | | Post: 995 Post: 752 | Età: 58 | Amici | Senior | |
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10/02/2005 20:09 | |
:permano:
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| | | OFFLINE | | Post: 1.031 Post: 645 | Età: 35 | Amici | Senior | Giovani promesse | |
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11/02/2005 11:56 | |
E tu, zio Al? Non torni ancora? Me pare 'na congiura! |
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05/03/2005 17:42 | |
Perché non continuate? Coraggio, fatelo! E' interessante instaurare questo tipo di dialogo. |
| | | OFFLINE | | Post: 1.675 Post: 833 | Amici | Senior | Stella di Sshhh... | |
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18/04/2005 13:04 | |
Aldo, mi haio fatto ricordare quell'angelo e quel demone che, secondo Baudelaire, albergano nell'uomo,principalmente nell'uomo artista. Non so.
Baudelaire, dopo la lettura delle tre opere di Wagner, Tannhäuser, Lohengrin e il Vascello fantasma, dice, a proposito del Tannhäuser che in esso c'è la lotta tra carne e spirito, tra paradiso e inferno, insomma tra Satana e Dio.
Sue sono queste parole: "ogni cervello ben sviluppato porta in sé due infiniti", e "in ogni immagine di uno di questi infiniti esso riconosce immediatamente la metà di se stesso".
A proposito del Lohengrin trova conferma di quanto sopra, nell'allegoria del dramma in cui si alternano le due facce della doppia anima di Elsa e di Lohengrin, e nella figura di un cigno, sporco e spaurito, ravvisa l'anima esiliata nell'imperfetto, quella che rappresenta la duplicità dell'uomo (e dell'arte), quella di "chi ha perduto ciò che non si trova / mai più, mai più!" .
Infine ne "Il Vascello fantasma", con la leggenda dell'Ebreo maledetto che erra sull'oceano alla ricerca di un angelo redentore e che non arriverà a scoprirlo, Baudelare trova l'ulteriore conferma che l'anima dell'uomo ( soprattutto dell'uomo-artista) resta sempre scissa e divisa tra un "hic et nunc" qui ora, e un irraggiungibile altrove.
Spèero di non aver fatto confusione, ma la tua citazione e quella di Ade mi hanno ricordato questa importante e particolare interpretazione.
Aspetto repliche, Al!!! :dario: |
| | | OFFLINE | | | Post: 219 Post: 219 | Amici | Senior | |
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25/04/2005 22:37 | |
Caro Matteo,
la tua interpretazione, per quanto mi riguarda, è plausibile perché sono convinto che l’uomo, da sempre, racchiuda una sua “duplicità” e sia pervaso da atteggiamenti irragionevoli che sono poi conseguenti alle difficoltà di vivere la sua umanità. Tuttavia: la speranza di incontrare l’uomo non può naufragare perché nel mondo ci sono molti dispersi.
Una :permano:
Al.
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