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31/01/2005 15:15
 
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Tra i ricordi più commossi e commoventi:




un ricordo di Gianni Minà


Lieve, più forte dell'arroganza. Massimo Troisi era un essere umano leggero, lieve, forse stonato in un'epoca e in una società dello spettacolo dove imporre la propria presenza, essere arroganti, è il comportamento di moda. Massimo sapeva stare al mondo rendendo gradevole la vita dei suoi amici e della gente che gli era cara senza sfiorare mai gli altri con le sue angustie. Del suo "cuore malato" operato a Houston per la seconda volta ancora recentemente, non parlava mai, al massimo, ci scherzava sopra facendo il verso alle parole si una immortale canzone che talvolta intonava cercando di imitare Sergio Bruni. Si era fatto conoscere come comico meno di vent'anni fa, con il gruppo "La smorfia", composto oltre che da lui, da Enzo Decaro e Lello Arena, ed aveva raggiunto il successo con "Non Stop", una di quelle trasmissioni-laboratorio della RAI inventate da Bruno Voglino dove nascevano spesso artisti che duravano molto più di una stagione e comici non schiavi di una battuta o incapaci di andare oltre i due minuti di esibizione. Erano comici spesso inventori di un genere, lettori ironici del quotidiano, o interpreti sarcastici della società in cui vivevano. Fu la stagione, oltre che di Troisi, di Benigni, di Verdone, di Grillo. Sono passati soltanto 15 anni e sembra un'eternità. La TV schiava dell'audience, la TV commerciale ha disintegrato anche la capacità di far ridere intelligentemente. E non dico questo perchè Troisi, come gli altri che ho citato, erano indicati come "comici di sinistra", cosa che oggi apparirebbe un peccato. "Scusa, ma da che parte potevo stare? -mi disse una volta Troisi sorridendo- Songo nato a San Giorgio a Cremano e al pizzicagnolo che ogni mattina mi dava pane e mozzarella io dicevo sempre di aver fede, perché ai poveri ci pensa Dio. Pover'omme. Un giorno, stanco di segnare sul quaderno dei crediti, mi disse 'non sarebbe meglio, aspettando Dio, che a saldare il conto passasse tuo padre?'".

Nel cinema fu una rivelazione con "Ricomincio da tre"



un film del 1981 dove c'erano tutti i dubbi e le disillusioni della sua generazione, ma anche tutto il suo senso della vita, la sua filosofia basata sull'arte di accontentarsi, forse anche un po' della sua famosa pigrizia. Fu questo il sentimento che Massimo apprezzava come una cultura, più che il timore di non riuscire a ripetersi, a convincerlo ad aspettare più del previsto prima di dirigere "Scusate il ritardo".
Amava le donne e lo sport e voleva aver tempo per queste due passioni. "Chi l'ha detto che non è serio amare due donne nello stesso momento e perder tempo per fare la formazione della propria squadra?". Quando il Napoli vinse lo scudetto fu memorabile l'intervista a cui mi costrinse nella trasmissione organizzata per l'occasione facendo finta di essere l'unico napoletano a non aver avuto la notizia e commentandola sorpreso con tutti i luoghi comuni che riguardano il calcio e le interviste. Ricordo ancora come un incubo gioioso le puntate intere in cui Massimo e Benigni occupavano "Blitz" il programma domenicale che 10-12 anni fa facevo su Raidue. Come i grandi del neorealismo sapeva cogliere il particolare delle cose, delle situazioni, perfino i tic delle persone e trasformarli in una introspezione ironica. Eduardo De Filippo mi disse una volta che era un comico di domani con le radici nel passato. Sotto la sua pigrizia nascondeva però talvolta una volontà di ferro.



"Il postino di Neruda", il film terminato sabato scorso con Philippe Noiret, lo aveva inseguito per anni, dopo aver scoperto il libro di Skàrmeta, un autore cileno del quale mi aveva chiesto ogni dettaglio. Forse per una volta ha voluto controllare il suo cuore per riuscire a portare a termine un progetto amato. Se la storia è andata così, è stata una delle poche volte che ha permesso al suo raziocinio di prevalere sulle sue passioni. Ci mancherai tanto, Massimo.

Gianni Minà (articolo apparso sull' Unità 2 di domenica 5 giugno 1994.

31/01/2005 15:53
 
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La Smorfia







La Smorfia, ex-I Saraceni, era il trio comico composto da Massimo Troisi con Lello Arena e Enzo Decaro.Con la trasmissione radiofonica "Cordialmente insieme" il gruppo si fa conoscere a livello nazionale. Ma il pubblico li comincia ad amare grazie alla trasmissione televisiva Luna Park, nel quale celebri rimangono gli sketch dell'Annunciazione e di San Gennaro.



L'Annunciazione





In una casa umida ma onesta, una donna somigliante alla Madonna è seduta quando entra l'angelo Gabriele che quasi cieco suona la tromba e sbatte i piedi.

ARENA Annunciazione! Annunciazione! Tu Marì Marì fai il figlio di Salvatore. Gabriele t'ha dato la buona notizia. Annunciazione! Annunciazione!

TROISI Ma io non sono Maria, io non mi chiamo Maria.
(L'angelo non vede bene e per questo comincia a tatstare prima il terreno e poi Maria. Poi urla di nuovo)

ARENA Annunciazione!...
TROISI (Stupito e confuso si rivolge all'angelo ormai fuori scena) Gabriè, tu si scemo! Cose 'e pazzi. Uno sta int' 'a casa sua...
(Entra Enzo De Caro. È vestito da angelo e suona un flauto)
TROISI Che vuò scusa?

DE CARO Sono il Cherubino, mi ha mandato Gabriele per creare l'atmosfera celestiale.

TROISI Cherubì! (E fa cenno con la mano di uscire da casa sua) Cherubì, tu te ne a' a j'! Mo' ritorna mio marito e io che gli dico «Chisto è 'o Cherubino!» Cose 'e pazzi... Una sta int' 'a casa sua... Mio marito... mio marito mi disse «Non ti preoccupà, non ti preoccupà, 'o trovo un altro lavoro» e infatti è iuto a 'na parte e ha detto «io aggia lavorà» e chill'ha detto «guardate, noi glielo diamo il lavoro, ma si tratta di un lavoro minorile.» Mo' mio marito tene 'na certa età, allora ha detto «no, mi dispiace, sì, io tengo i figli, tengo i figli miei, ma sono tutti e due fuori età lavorativa perché tengono 18 e 20 anni...» A Napoli si fatica fino a dodici anni, «mi dispiace...» È rimasto nu poco accussì però ha detto «non posso fare niente, mi dispiace, ma li tengo già tutte e due in pensione. Mi dispiace!»

(Entra De Caro in canotta e elmetto da guerra)
DE CARO Signò, io me ne lavo le mani! Per correttezza io me ne lavo le mani! Per precisione io me ne lavo le mani! IO ME NE LAVO LE MANI!

TROISI Ma fatte pure la doccia, che me ne importa a me!
(Entra Lello Arena. In testa porta un elmetto giallo con una sirena luminosa rossa. Indossa una maglietta imbrattata di sangue)

ARENA Signò, signò è nato! Signò guarda che se io acchiappo gli innocenti faccio una strage! Faccio una strage!

TROISI Ma tu chi si' Erode? Chillo del trono insanguinato e della strage degli innocenti?

ARENA Più forte non sento signò!

TROISI (Ripete tutto)

ARENA Più forte non sento!

TROISI (Ripete ancora una volta)

ARENA Non sento!

TROISI (Indicando la sirena luminosa) Ma pecché non chiudo sto coso!

ARENA Signò, io faccio 'na strage!

TROISI Erò! Guarda come te lo dico bello: «Tu vai a finì in galera.»

ARENA Ma perché, secondo te, per una cosa di queste vado a finì in galera!

TROISI Secondo me, scusa, dopo il trono insanguinato e la strage degli innocenti tu vai a finì in galera per nu' piezzo!

ARENA Ci devo pensare. (Esce di scena)

TROISI E mi fece mio marito «non ti preoccupà, non ti preoccupà.» Allora uno ci disse «guardate, io ho il lavoro però si tratta di un lavoro nero per sua moglie.» Mo', non per dire no... mio marito a me mi vuole un bene pazzo, non mi fa spostà 'na seggia da qua a là, allora ha detto «no, mi dispiace, ma no. Se devo mandare a lavorare mia moglie... Preferisco una casa umile ma onesta.» E chist'ha detto «guardate noi abbiamo del lavoro, ma si tratta di lavoro a cottimo.» A questo punto mio marito è rimasto nu' poco e ha detto «scusate, ma è possibile che a Napoli solo lavoro non se ne trova, sempre co' n'ata parola vicina addà sta.»
(entra il Cherubino)

TROISI Ma mo' che vuoi?

DE CARO Sto creando l'atmosfera celestiale.

TROISI E non la puoi creare più in là?
(Gabriele entra sbattendo i piedi)

ARENA Annunciazione! Annunciazione!...

TROISI (Guardandolo sfinito e compassionevole) Gabriè tu si scemo! Mio marito ha detto «va bene» ha detto «sì, se posso lavorare di meno tanto di guadagnato.» E chilli «allora non ci siamo capiti, ho detto che tengo per voi un lavoretto...» e mio marito «scusate un lavoretto... lo dice la parola un lavoretto» e chisto ha detto «no, non ci siamo capiti... no, non guardate a me, guardate la mano!» Come mio marito ha afferrato sta cosa della mano ha detto no! E allora voi direte «ma se facessero tutti quanti accussì a Napoli non faticasse nisciuno» e invece io vi rispondo «Sì, non faticasse nisciuno!»

(Entra De Caro con canotta e elmo)
DE CARO Signò , io me ne lavo le mani! Io me ne lavo le mani! 'O paese è piccolo, la gente parla... Pilato di qua, Pilato di là. Poi quand'è il momento mi mandate a chiamare, vengo con spada e bastone.

TROISI Porta pure coppe e denari!

ARENA (Vestito da Re Magio) Permesso signora... Nel libro del Destino...

TROISI No, no, no, scusate ca libri qua non ce ne servono. E chesta è 'na povera casetta di pescatori e enciclopedie e cose non ce ne servono.

ARENA Signora, ma io sono un Re.

TROISI Un Re?

ARENA Sono venuto dal lontano Oriente per portarvi in dono...

TROISI L'oro?

ARENA No! Sono venuto dal lontano Oriente per portarvi in dono...

TROISI L'incenso.

ARENA No! Sono venuto dal lontano Oriente per portarvi in dono...

TROISI (Fa una smorfia delusa) La mirra...

ARENA La mirra!

TROISI Io 'o sapevo. Come si può fare... Mo' tre sono i Re Magi e chi mi capita a me? Chillo colla mirra. Ca poi che è sta mirra? Nun aggio capito che è sta mirra.

ARENA La mirra è un'erba medica che si dà agli ammalati...

TROISI Mamma mia!

ARENA Ai moribondi...

TROISI Mamma mia! Per piacere mettila loco.

ARENA Hai visto la stella, che bella che bella! Lo disse il profeta che è la Cometa!

TROISI Magio! Magio... pe' piacere, aggio... sto parlando...

(Esce il Re Magio e entra il Cherubino che però questa volta non suona) Che? Senza atmosfera celestiale stasera?

DE CARO Gabriele non ci sta?

TROISI No, nun ce sta!

DE CARO Ma è venuto?

TROISI Ma perché, mo vi date l'appuntamento?

DE CARO Ha lasciato detto qualcosa?

TROISI Nun ha lasciato detto... tu sai come fa, viene ca', sbatte i piedi pe' terra, suona 'a trumbetta e se ne va.

DE CARO Ma torna?

TROISI Non ha lasciato detto niente!

(Entra Gabriele sbattendo i piedi e suonando la trombetta)
ARENA Annunciazione! Annunciazione!

DE CARO Aspetta! Aspetta!

ARENA O Marì! Marì! Avimmo sbagliato casa!

(Squilla il telefono)
TROISI Pronto! sì Signore, sì Signore. (E si inginocchia) Sì, so' venuti tutti quanti Signore... no, non mancava nisciuno Signore... Troppo nu fastidio Signore... Non lo dico pe' vo rinfaccià, figurarsi. Ah, hanno sbagliato tutto... e sì... è scemo Gabriè Signò! No! io lo dico per Voi Signore... ma vi andate a mettere in mano a certa gente che chillo nun ci vede... lo so... è scemo... Signò, mio marito fa 'o pescatore... ho capito, ho capito. Va bene Signore, va bene. E lo so, hanno sbagliato... e che vulite fa Signò... vedete che si aggiusta tutto. E lo so... lo so... avevate organizzato tutto per il 24 e mo' invece... e lo so Signò e che volete fa'...quando chillo è scemo. E lo so... sì Signo è chillo ch'ha dato più fastidio. Entra e sbatte chilli piedi pe' terra... va bene... ho capito... Signò mio marito fa 'o pescatore... E lo so, mo state nu' poco atterrato... no... nun facite accussì però... no... no... SEMPRE SIA LODATO SIGNORE! Che so' sti 'ccose in bocca a Voi, per piacere Signore... e non sta bene... lo so, ho capito... mio marito... lo so, Signore, ho capito... va bene Signore. Arrivederci Signore, Buone Cose! Mamma mia come stava agitato chisto... d'altronde aveva ragione... pure io quando aspettavo 'o primo figlio stavo strana...!





San Gennaro



TROISI San Gennà, San Gennà, io sto un'altra volta qua, San Gennà... Sì, è sempre per quella grazia che t'aggio chiesto, San Gennà! Eh, io nun te l'avess' 'a ripetere neppure... No, San Gennà. Tu lo sai, io so cliente, ccà... Sì. Chella me vuleva 'a chiesa affianco San Gennà... ma io aggio ditto, ma pecché, io mi trovo bene là. San Gennaro nun me fa mancare niente, mi tratta bene... San Gennà, si putisse anticipà nu poco 'e pratiche 'e chella grazia, he' capito? Sì, ne ho proprio bisogno, San Gennà! Sì, altrimenti non venevo ccà, ampressa stamattina... San Gennà, ne ho bisogno, he' capito, eh?

ARENA San Gennà, buongiorno!

TROISI Ammo fernute 'e fa! Staie parlanno cu tuo fratello, staie parlando... manco nu poco d'educazione... San Gennà, ci siamo spiegati? No, io 'o faccio parlà a chisto... A me nun me ne importa proprio, tanto tu già saie che he' 'a fà, no?

TTUTTI E DUE CONTEMPORANEAMENTE San Gennà!

TROISI No, io lo ripeto, vedi che hai capito, tanto tu 'o ssaie, m'e visto ca so' venute primma io ccà, no? Se sto primme...

ARENA E vide se me fa parlà.

TROISI Io 'o faccio parlà, nun me ne importa proprio San Gennà... Sì, solo che nun vulesse ca 'o fatto che tu pierde tutto chillo sanghe, ogni anno, pe' fa 'o miracolo, he' capito... nu poco d'anemia, 'na cosa... accummence a vedé 'na faccia pe' nata... che, vide buone, eh, San Gennà... Iss tene 'a barba, è curto...

ARENA Eh, nu poco.
..
TROISI ...È chiatto, po', fa nu poco schifo...

ARENA Neh, ma che avesse dà cunto a te?

TROISI Io 'o sto dicendo a San Gennaro, p' 'o riconoscimento...

ARENA E nun te preoccupà, ca San Gennaro me conosce bbuono, San Gennà!

TROISI Ca po', nun per niente, a me nun me 'mporta proprio, io 'o faccio parlà... Vulesse sapé chisto che vo' 'a te...

ARENA Io?

TROISI Eh! Che vuò tu 'a San Gennaro?

ARENA Io a San Gennaro ce voglio chiedere 'na grazia...

TROISI 'A grazia 'e murì!... o no?

ARENA No! No! No! San Gennà!

TROISI Chillo vo' murì... Io aggio capito... Chillo dice: basta,
me voglio levà 'a chesta valle 'e lacrime... nun ce 'a faccio cchiù... Fallo murì!

ARENA No! No! No! San Gennà, No! No!

TROISI Chillo hé capito che ha pensato...

ARENA Io? C'aggio pensato?

TROISI Chillo dice: Io só povero, vaco in Paradiso...

ARENA Sì...

TROISI E vai in Paradiso! Hè capito? Dice: me levo 'a chesta valle di lacrime...

ARENA ...Neh, ma pecché aggia murì? Ma pecché nun muore tu?

TROISI Io? Io 'o sto facenno pe' te.

ARENA Eh, eh... nun te preoccupà!

TROISI Io ce metto 'a buona parola, ce metto...

ARENA ...Ce mette 'a buona parola, ce mette...

TROISI Fallo murì, San Gennaro!

ARENA No! No! No! San Gennà, San Gennaro non gli dare retta!

TROISI Scusa, ma pecché? Nun vuò j in Paradiso?

ARENA No! Non voglio andare in Paradiso, va bene?

TROISI Addò vuò j? All'Inferno?

ARENA Nossignore, non voglio andare nemmeno all'Inferno.

TROISI Però t'hè decidere... chillo mica può perdere 'o tiempo appresso a te, scusa? Cioè, San Gennà, vide tu addò 'o vuò fa j chisto, basta ca ó faje murì...

ARENA No! No! No! San Gennà, San Gennà, non gli dare retta! San Gennà, tu lo sai, io non posso lavorare... Ma ti pare che se io potessi, non ci andei a lavorare, San Gennà?

TROISI Nun ce jesse, siente a me, San Gennà. Lo conosco bene... Nun tene proprio genio 'e faticà, San Gennà!

ARENA San Gennà, tu lo sai, io ho bisogno di quei soldi! Io ho bisogno!

TROISI Beve, beve, San Gennà, beve comme nu dannato!
Chisto, nun 'o fà piglià soldi.

ARENA San Gennà, e tu poi a me mi puoi aiutare... Io sono un brav'uomo... Se non aiuti me, a chi vuoi aiutare?

TROISI Sì un brav'uomo... Vatte 'a mugliera, San Gennà... L'ho visto io, la moglie per terra, San Gennà! Nun te mette cu chiste, guarda ccome t' 'o ddico bello...

ARENA San Gennà, San Gennà... e poi a te che ti costa... A me, a me mi basta un ambo... una semmana sì e una no! 15 e 58!

TROISI 'Azzo! San Gennà, tu l'avisse fà piglià tutt' 'e semmane a chisto?

ARENA No, no, no!

TUTTI E DUE CONTEMPORANEAMENTE No, una sì e una no!

TROISI E si capisce, pe' chi sa s'è distratto, hè capito?

ARENA No, San Gennaro nun se distrae...

TROISI Chillo n'aveva ragione, San Gennà, chillo pure è nu fastidio a ghì a ritirare i soldi tutt' 'e settimane...

ARENA Embè, allora?...

TUTTI E DUE CONTEMPORANEAMENTE Una sì e una no!

TROISI Dalle nu poco 'e libetà a chisto... sempre cu sti soldi in mano... ma vide nu poco, vide...

ARENA San Gennà, San Gennà, mi raccomando... insieme 'a mano d' 'a creatura, miettece pure 'a mano tua, hè capito?

TROISI Comme! Stà 'o Ministero d' 'a Finanza, hè capito... San Gennà, tu dice è sì, San Gennà...

ARENA Mannaggia 'a miseria...

TROISI Sì, sì, sì, tu dice 'e sì, San Gennà... tanto a te chi ti controlla, scusa...

ARENA San Gennà, San Gennà, mi raccomando... San Ciro, mi raccomando pure a te, hè capito?

TROISI San Ciro? Avete detto San Ciro?

ARENA Eh, ho detto San Ciro, pecché?

TROISI San Gennaro, ha confessato, visto? Ha detto San Ciro...

ARENA Neh, ma pecché San Ciro ve facesse schifo?

TROISI No. Mo' me vulite mettere contro a San Ciro a me? Maie pè te, San Ciro... Tu 'o ssaie quanto ti stimo... Ma vuje venite ccà, pregate a San Ciro, a San gennaro... lla sta 'a Madonna... Vulite chiedere qualcosa pure a Madonna?

ARENA E mo' chiedo qualcosa pure 'a Madonna!

TROISI Ha miso 'o monopolio 'n Paradiso, ha miso...

ARENA Eh, aggia da' conto a isso...

TROISI A me at' 'a cunto... Vuje ccà uno at' 'a pregà: San Gennaro o San Ciro... San Ciro o San Gennaro?

ARENA No, no, no.

TROISI Vulite pregà a San Ciro? Pregate a San Ciro... Me n'aggia accorto subito San Gennà...

ARENA E che cosa?

TROISI ... Che chisto è devoto a San Ciro... Se va facenno tutt' 'e prucessione 'e San Ciro... Mo' m' 'o ricordo chi è...

ARENA ...San Gennà, non è vero! Io ho detto San Ciro pecché...

TROISI Pecché è devoto, San Gennà, siente a me...

ARENA No, no, no! Pecché m'è scappato hè capito?

TROISI Eh, m'è scappato...

ARENA E poi l'ho visto là, a lui solo... Povero Santo... Nessuno gli va mai a cercare una grazia... Ho pensato... quello, San Gennaro, è così importante, tiene tante grazie da fare prima di me... Figuriamoci, mo'!

TROISI Sì, mo' facimmo 'e grazie che 'e prenotazioni, coome t' 'o ddico... San Gennà, io so' cliente e voglio 'o trattamento... Gennà...

ARENA Gennaro?

TROISI Io ci sto in buoni rapporti!

ARENA Ma che cosa, quando mai, famme 'o piacere...

TROISI Gennarino...

ARENA Eh pure i vezzegiativi, mo'...

TROISI ...Gennari', si siamo spiegati, no? Tu 'o ssaje coome songo... Io piglio e te votto 'nterra 'a lloco 'n' coppa... cercammo 'e fa 'e cose per bene... 5 e 25, Gennarì...

ARENA Hè capito stu piezzo è scur...

TROISI Oh! Oh! Segna, oj', San Gennà, malaparola! Retrocedi a chisto.

ARENA San Gennà, hai capito pecché viene in chiesa? Viene a chieder i numeri, si mettesse vergogna!

TROISI 5 e 25!

ARENA Ah, no! Allora quando è per questo li ho chiesti prima io: 15 e 58!

TROISI 5 e 25. So' venuto prima io, San Gennà: 5 e 25!

ARENA 15 e 58. Quattro candele ogni lunedì!

TROISI E t'e' spengo tutte quante io, San Gennà! San Gennà: 5 e 25!

ARENA No, 15 e 58...

(Interviene il prete della chiesa, attratto dalla confusione)
DE CARO Che succede? San Gennaro che non appiccia a tutti quanti! Fuori!

TROISI Io, io so' cliente, ccà... Chillo me conosce, 'o prete! 5 e 25!

ARENA 15 e 58!

DE CARO Su, io debbo chiudere! Hanno fatto 'a cantina, hanno fatto... Che vergogna! San Gennà, non li dar retta. San Gennà, che vuò fà, San Gennà... Mi raccomando, mi raccomando... San Gennà: 6 e 21.


L'arca di Noè





Sulla banchina Noè [Lello Arena] aspetta gli ultimi animali prima di prendere il largo.
Si avvicina Troisi con un giornale in testa a mo' di orecchie)
ARENA Indietro! Non c'è posto per gli empi in questo luogo di giustizia.

TROISI Cioè, io veramente devo salire...

ARENA Solo gli animali.

TROISI E io che sono scusate? C'ho le orecchie!

ARENA E voi sareste un animale? E che animale sareste?

TROISI Sono un gufo!

ARENA Già ci stanno.

TROISI No, sono un cerbiatto.

ARENA Sono arrivati.

TROISI Sono un coniglio.

ARENA Sono già dentro.

TROISI Una tigre.

ARENA C'è.

TROISI Un leone.

ARENA C'è.

TROISI Un minollo.

ARENA Un minollo?

TROISI Eh... sono un minollo, mi devo salvare, devo salire.

ARENA E che sarebbe questo minollo?

TROISI Il minollo è quell'animale che... cioè... Sono un minollo!

ARENA Ho capito tutto. Aspettate un momento: «Cam!»

(Entra Enzo De Caro) Cam, sono già arrivati i minolli?

DE CARO I minolli?

(Arena indica Troisi. De Caro osserva)
DE CARO Già ci stanno.

TROISI Già ci stanno?

DE CARO Sì, già ci stanno!

TROISI I minolli?

DE CARO I minolli.

TROISI E i rostocchi?

DE CARO Già ci stanno.

TROISI Ma come, pure i rostocchi? (Rivolgendosi a Arena e indicando De Caro) Secondo me chisto ti imbroglia.



[Modificato da danzandosottolaluna 31/01/2005 16.05]

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31/01/2005 16:38
 
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Massimo Troisi: il mondo intero proprio

A Massimo Troisi[SM=x515520]

Non so cosa teneva "dint’a capa",
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del Papa,
morto un Troisi non se ne fa un altro.
Morto Troisi muore la segreta
arte di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta
io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di "jamm, o’ saccio, ‘naggia, oilloc, azz!"
era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz.
"Non si capisce", urlavano sicuri,
"questo Troisi se ne resti al Sud!"
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Holliwood!
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino,
e non m’ha mai parlato della pizza,
e non m’ha mai suonato il mandolino.
O Massimino io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo
di quello dell’amato San Gennaro

Roberto Benigni[SM=x515524]



Potok[SM=x515636]

02/02/2005 21:25
 
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Scelta splendidamente significativa!!!

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Quanto sei grande Massimo, si , di te mi piace parlare al presente perchè so che sei sempre.
Mi hai fatto ridere, piangere ed a volte non sapevo capire se le lacrime erano dovute ad uno o all'altro sentimento.
La tua grandezza è data da una straordinaria semplicità nutrita da un cuore grande,come lo è l'universo.
Sei un grande artista, non ascoltare chi ti definisce semplicemente un comico .
Sei colui che ha portato a termine un capolavoro sapendo che l'unico prezzo da pagare era la propria vita.
Tu, fino all'ultima scena, con quel cuore stanco che si è fermato troppo presto.
Tu che hai chiuso gli occhi ed hai sorriso, perchè sapevi di aver donato tutto te stesso a chi ti voleva bene.
Caro Massimo, riposa ora, chi ti vuole bene continuerà a ridere e piangere grazie a ciò che hai lasciato.
Hai amato il tuo lavoro e la tua arte con un cuore troppo grande rispetto a quello che Dio ti ha donato
Ama e fa' ciò che vuoi - S. Agostino
-------------------------------


www.vicolostretto.net

[Modificato da principenero717 04/02/2005 2.45]

04/02/2005 07:56
 
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sì...


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Stella di Sshhh...
08/02/2005 09:12
 
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Ade






15/02/2005 01:52
 
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MASSIMO TROISI: tra Teatro, Cinema e Vita


Io non mi piaccio mai.
Sono talmente autocritico,
che non mi suicido per non lasciare un biglietto
che mi sembrerebbe ridicolo.

La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori.

Da ragazzo i miei continui e disinteressati slanci di altruismo mi diedero la fama di buono. Da grande quella di fesso.

Non è che sono contrario al matrimonio; però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi.

Ma tra un giorno da leone e cento da pecora, non se ne potrebbero fare cinquanta da orsacchiotto?


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24/02/2006 13:02
 
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Vera, non avevo letto queste parole di Massimo! Grazie di cuore [SM=x515523]
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Giovani promesse
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Re:
è una parte di me e della mia vita
13/11/2006 12:14
 
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anche mia, sai? [SM=x515523]
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