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21/08/2004 15:44
 
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Anno: 2002
Data uscita: 30/08/2002
Cast:

Margaret Anne-Marie Duff
Rose/Patricia Dorothy Duffy
Sorella Bridget Geraldine McEwan
Bernadette Nora-Jane Noone



Le ragazze "colpevoli di avere peccato" venivano mandate dalle famiglie in istituti religiosi, le Magdalene, dove, per "espiare" erano costrette a lavare biancheria per 365 giorni all'anno, non pagate, umiliate e maltrattate.


]



L'ultima di queste Magdalene, apparentemente conventi, in realtà vere e proprie lavanderie industriali, è stata chiusa nel 1996.






Magdalene è la storia di quattro di queste giovani durante gli anni Sessanta, periodo erroneamente considerato momento di incontrastata libertà per la donna.





Tra le star c'è Phyllis McMahon, ex suora dei conventi Magdalene in Irlanda di cui parla la pellicola. La McMahon ha sciolto i voti anni fa e ha intrapreso la carriera di attrice.
Nel film di Mullan interpreta la parte di Sorella Augusta, in cui testimonia quanto ha raccontato della sua esperienza all'interno del convento.






PARLA IL REGISTA

Tempo fa ho visto un documentario dedicato ai Magdalene Asylums, dei convitti per giovani donne presenti in Canada, Scozia e Irlanda fino a una trentina di anni fa, dove le famiglie relegavano le ragazze che a loro giudizio avevano sbagliato. Non erano vere e proprie e prigioni, ma ne avevano l'aspetto con grate e sbarre che limitavano il movimento e lo spazio delle loro ospiti.
Una sorta di convitti in mano ai religiosi dove queste giovani venivano rieducate prima di essere restituite alle loro famiglie di origine.
Lo scopo era, infatti, di ripulire l'anima attraverso il lavoro, mortificando così le tentazioni della carne.
Cosa che non avveniva sempre, perché molte di queste donne venivano rinchiuse contro la loro stessa volontà.




Una storia durissima dove si vede la smisurata potenza della Chiesa, che ancora oggi rifiuta di divulgare i nomi di queste donne. In Irlanda hanno ritrovato perfino una fossa comune che conteneva trecento scheletri femminili di persone che sono morte per cause naturali in quelle case di lavoro e di cui non è segnato nemmeno il nome.
Ancora oggi vivono trentamila donne che sono state ospitate in questi Magdalene Asylums e nessuna di queste ha mai ricevuto un risarcimento economico e morale per gli oltraggi subiti in quel periodo.
Anche perché tutte quelle che poi si sono sposate e hanno tentato di vivere una vita normale, hanno fallito in una maniera o nell'altra.
Del resto era ovvio: molte di esse furono stuprate dai preti e anche dalle suore, venivano obbligate ad andare in giro nude con le mestruazioni per essere derise, e tantissime venivano regolarmente picchiate dalle compagne e dalle istitutrici.






Ad alcune sono stati sottratti i figli, che venivano mandati in Inghilterra e ad altre ancora veniva insegnato a odiare il proprio corpo.
Addirittura venivano negati loro gli assorbenti e gli asciugamani per pulirsi.
La cosa che mi ha sconvolto è che queste donne venivano mandate lì dalle proprie famiglie e quelle poche che riuscivano a scappare non sapevano, poi, dove andare.
Una cosa terribile pensare che quasi mai altri familiari siano andati a riprenderle in questi posti allucinanti.

A confrontarmi con un progetto tanto complesso è stata l'idea di dovere mostrare al mondo i torti subiti dalle donne anche in epoche molto recenti.
So anche che altri tre progetti di film simili al mio sono stati iniziati riguardo a questi convitti, senza essere stati portati a conclusione.
Sono consapevole che questo mio lavoro farà molto arrabbiare i cattolici, ma so anche che non me ne frega niente e che voglio girare a tutti i costi questo film incentrandolo su una storia tanto terribile. Le principali vittime della religione sono la verità e le donne.



E INFATTI......

Venezia, 30 ago. - (Adnkronos) - Sono diverse le sequenze di 'The Magdalene Sisters' che hanno colpito e scandalizzato il pubblico del Lido, specie gli spettatori cattolici. Il film di Peter Mullan, presentato in concorso e da oggi nelle sale italiane, racconta della vita di un gruppo di ragazze all'interno di un istituto di correzione gestito dalle suore della maddalena in Irlanda nel '64. Chiusi nel '96, per anni gli istituti hanno ospitato ragazze madri, orfane, quelle con difetti fisici, portatrici di handicap o che avevano subito stupri. Il tutto, con metodi da campi di correzione, violenze e abusi di vario tipo. In una delle scene piu' forti, le ragazze vengono allineate, denudate e sottoposte ad ogni tipo di violenza psicologica e umiliazione fino alle lacrime. Non mancano le frustate (sulle gambe nude) e le percosse, che si facevano particolarmente pesanti nei casi di punizione per i tentativi di fuga. Ma la sequenza piu' 'chiacchierata' e' quella in cui una giovane pratica una fellatio ad un prete proprio sotto un crocifisso. Le suore, infine, non disdegnano il denaro, che accumulano e stipano in scatole, guadagnato facendo lavorare le ragazze come lavandaie. (Neo/Rs/Adnkronos)
Una storia dolorosa dalla quale risalta la potenza mimetica della Chiesa, capace di costruire nel vivo del tessuto sociale delle vere e proprie prigioni, rifiutando ancora oggi di divulgare i nomi di queste infelici.


(notizie raccolte...a passeggio nel Web...)
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