00 22/02/2010 20:02
- C’è un mondo nel mondo di una nave, che si ritrova alla sera al dancing.-

Partenza Crociera da Genova/Savona alle 17. di Capodanno...
Prenoto, cena primo turno per gustarmi tutta la serata...
Lascio il ristorante, al bar o al tavolino, sorseggio un caffè con grappa, e mi preparo a bruciare tossine sgranchendomi al suono di musica forte...

- E’ noto il valore terapeutico della musica: annulla le preoccupazioni, rinnova le energie e in sala da ballo, con un abito elegante dopo la giornata di braghette ed infradito, se anche non sappiamo ballare come Fred Astaire ci si sente Porfirio Rubirosa. -

Alla musica forte la pista si svuota, entro in scena, non sono Fred, 90 kili, 180 A, ma la pista è mia, tra gli astanti c'è chi mi riconosce...
Seguo spontaneamente la musica coinvolgendo il corpo, cogliendo nella ginnastica creativa il valore terapeutico, senza esagerare la prima sera, scaldando l'ambiente da creare una domanda: quello fa parte dello staff.?
Ti vedo, vengo al tuo tavolo, gentilmente mi offri un Martini e mentre sorseggiamo... suonano in sottofondo Unforgettable

- “... comincia il gran ballo in costume e fin dall’inizio l’allegria generale è così travolgente che il vecchio maestro di casa assicura di non averne mai vista una simile in duecento traversate.
Il “vecchio Fritz” apre le danze con Federica che questa sera è inverosimilmente bella. Si è messa lo scialle nero di seta sottilissimo. Stretto attorno ai fianchi; le braccia e le spalle nude divinamente perfette come il suo viso pallido, sul quale spicca la stretta falce di una luna d’argento.
Ballano un valzer, a dir vero straordinariamente bene, ma accompagnati dalla simpatia generale e da scoscianti applausi.
Due minuti dopo ballan tutti, davvero tutti non come le altre sere soltanto un paio di giovincelli che a sentir la minima nota di contrattempo si sentono la fregola nelle gambe.
Ballano questa volta anche i più posati e maturi; è un’allegria generale che s’impadronisce di tutti; il costume concede alle signore una maggiore libertà; alcune portano addirittura la maschera in mano.
“Voglio ballare anch’io” dice Luisa a Tommaso, né a lui serve dichiarare d’essere un mediocre ballerino.
Chi mai può accorgersene in quella confusione generale di gambe e in quella blanda oscurità rotta da sprazzi di luce rossa e azzurra che si posa carezzevole sul viso delle donne?
In quella luce, nell’atmosfera di gioia ed in quella notte, anche il viso di Luisa è bello e giovane. Ed emana un gradevole calore, il calore di una persona che ha piacere di vivere e di godere, la quale sa che sentirsi felici è comunicare agli altri la propria felicità.”


Grazie zio Fred...
il Poeta