C'è anche questa traduzione, di pari bellezza e fascino. Grazie, Vincenzo
O mia tenera maga, voglio dirti le lodi
delle tante bellezze di cui t'adorni e godi;
la tua bellezza dipingerti voglio,
fatta d'acerba grazia e d'adulto rigoglio.
Quando vai sventagliando con l'ampia gonna l'aria,
sembri una bella nave che prenda il largo, carica
di vele, sopra l'acqua dondolandosi
secondo un ritmo dolce, un ritmo pigro e blando.
Sul collo largo e pieno, sugli omeri opulenti
come un trofeo d'insolite grazie la testa ostenti,
e placida non meno che imperiosa
per la tua via procedi, fanciulla maestosa.
O mia tenera maga, voglio dirti le lodi
delle tante bellezze di cui t'adorni e godi;
la tua bellezza dipingerti voglio
fatta d'acerba grazia e d'adulto rigoglio.
Il tuo seno che sforza la seta, baldanzoso
e superbo, il tuo seno è un mobile prezioso,
nei cui pannelli lucidi e bombati,
come in due scudi, i lampi rimangono impigliati.
Scudi piccanti, ch'armano rosee punte protese!
Stipo ricolmo di mille dolcissime sorprese,
di vini, di profumi, di liquori
che accendono una febbre nei cervelli e nei cuori!
Quando vai sventagliando con l'ampia gonna l'aria,
sembri una bella nave che prenda il largo, carica
di vele, sopra l'acqua dondolandosi
secondo un ritmo dolce, un ritmo pigro e blando.
Le tue nobili gambe contro le balze guizzano
e in fondo al cuore oscuri desideri ci aizzano,
come due fattucchiere che un immondo
beveraggio rimestino in un vaso profondo.
Fra le tue braccia, boa scintillanti e feroci,
che sanno farsi giuoco degli ercoli precoci,
serri l'amante con tale ardore
che par tu voglia fartene un suggello sul cuore.
Sul collo largo e pieno, sugli omeri opulenti
come un trofeo d'insolite grazie la testa ostenti,
e placida non meno che imperiosa
per la tua via procedi, fanciulla maestosa.