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Il Gazebo

Saffo

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    00 16/11/2006 01:32



    Come la mela più dolce sulla cima rosseggia del ramo,
    alta sul ramo più alto: ai coglitori è sfuggita.
    Oh, non è sfuggita; raggiungerla non hanno potuto.


    (Saffo)

    Non tutta la lirica di Saffo - come Ade molto bene può dirci - sono qui depositabili fuori contesto dal periodo storico e dalla particolare complessa visione della vita della dolce Saffo. Qusti versi che riporto, sono però constatazione e saggezza di vita in ogni tempo valida e condivisibile.

    Vin.

  • danzandosottolaluna
    00 16/11/2006 20:14

    ... concordo con te, Vincenzo, anche se non in toto, perchè tutto l'opus della poetessa di Lesbo è paradigma di quel Romanticismo astorico, perenne, che è l'universalizzazione del sentimento e dell'Amore in particolare, nelle sue mille, e più, sfumature, da quella delicata e dolce , come in questi frammenti:

    INVITO ALL'ERANO
    Venite al tempio sacro delle vergini
    dove più grato è il bosco e sulle are
    fuma l'incenso.
    Qui fresca l'acqua mormora tra i rami
    dei meli: il luogo è all'ombra di roseti,
    dallo stormire delle foglie nasce
    profonda quiete.
    Qui il prato ove meriggiano i cavalli
    è tutto fiori della primavera
    e gli aneti vi odorano soavi.
    E qui con impeto, dominatrice,
    versa Afrodite nelle tazze d'oro
    chiaro vino celeste con la gioia.

    HO UNA BELLA FANCIULLA

    Ho una bella fanciulla
    simile nell'aspetto ai fiori d'oro,
    la mia Cleide diletta.
    Io non la darei né per tutta la Lidia
    né per l'amata



    a quella più contrastante che sconvolge l'animo dalle fondamenta, come si evince qui di seguito:

    A ME PARE UGUALE AGLI DEI

    A me pare uguale agli dei
    chi a te vicino così dolce
    suono ascolta mentre tu parli
    e ridi amorosamente. Subito a me
    il cuore si agita nel petto
    solo che appena ti veda, e la voce
    si perde sulla lingua inerte.
    Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
    e ho buio negli occhi e il rombo
    del sangue alle orecchie.
    E tutta in sudore e tremante
    come erba patita scoloro:
    e morte non pare lontana
    a me rapita di mente.


    AD ERMES

    Ermes, io lungamente ti ho invocato.
    In me è solitudine: tu aiutami,
    despota, ché morte da sé non viene;
    nulla m'alletta tanto che consoli.
    Io voglio morire:
    voglio vedere la riva d'Acheronte
    fiorita di loto fresca di rugiada.


    Grazie [SM=g27811]

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    Syria 80
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    00 23/01/2008 23:36

    Plenilunio

    Gli astri d'intorno alla leggiadra luna
    nascondono l'immagine lucente,
    quando piena più risplende,bianca
    sopra la terra.