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Il Gazebo

L'arte degli Indiani d'America

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    Aronne1
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    Wizard & Elf
    00 19/02/2006 15:28
    Il rinascimento dei popoli indigeni americani: da radici millenarie e da un profondo legame con la Terra, opere d'arte e d'artigianato che si proiettano nel futuro

    Gli "Indiani" che tuttora vivono nel territorio degli Stati Uniti sono suddivisi in oltre cento "tribù", talmente differenti tra loro per origini, storia, tradizioni, religione e linguaggio da costituire delle vere e proprie Nazioni. E' impossibile in poco spazio dare un quadro completo e omogeneo della loro vastissima produzione artistica, soprattutto se si tiene conto che l'arte "indiana" rap­presenta un fenomeno tutt'altro che statico, tutt'altro che di esclusivo interesse archeologico.

    Molti di questi orgogliosi popoli sono riusciti a evitare l 'annichilimento di fronte allo strapotere dei "bianchi" e mantengono viva, ancora oggi, la loro identità culturale e spirituale. L'arte è il mezzo principale per comunicare, a chiunque si ponga in atteggiamento di ascolto, la loro visione del mondo, il legame con la tradizione e l'eredità spirituale di cui sono portatori.

    Ancora, l'arte delle popolazioni indiane è arte viva perché esprime una grande dinamicità attraverso l'elaborazione creativa e autonoma di spunti attivati nell'incontro con altre culture. Il risultato è una produzione artistica completamente innovativa e di sicuro interesse anche per chi non conosce a fondo la storia e la cultura di questi popoli. Gli oggetti sono, infatti, "belli" in se stessi, al di là di qualsiasi altra considerazione sui loro significati e sulla loro specificità etnica.

    Arti e tecniche
    Tra le prime arti sviluppatesi presso i nativi americani vi fu il taglio della selce, che si affermò quasi ovunque tra il X e il VI millennio a.C. Nella zona centroccidentale il rame venne usato fin dal periodo arcaico per forgiare strumenti e oggetti ornamentali, ma la lavorazione dei metalli a partire dal minerale fu importata dal Perù solo dopo il 900 a.C. e il bronzo venne introdotto quasi 2000 anni più tardi, intorno all'XI secolo d.C. Le prime ceramiche risalgono al 3500 a.C. e ancora più antica è l'arte di lavorare il giunco, che raggiunse i livelli più alti nelle regioni occidentali. La tessitura era praticata con varie tecniche, spesso insieme al ricamo (con piume, perle e conchiglie); le popolazioni di cacciatori utilizzavano pelli di daino per realizzare abiti, tende e contenitori. Molto praticato era l'intaglio del legno: nella costa pacifica settentrionale venne elaborato uno stile particolare, di cui i totem costituiscono l'esempio più noto.

    "Il passato è nei nostri cuori, il futuro nelle nostre menti"


    I riferimenti alla spiritualità, che segna e accompagna tutta la vita dei nativi americani, conferiscono alla loro produzione artistica spessore storico e autorevolezza e la distinguono nettamente dai tentativi di imitazione dei "bianchi". Dall'Alaska all'Arizona è la memoria tribale che prende forma, che richiama e attualizza motivi ancestrali e archetipi del passato, portandone il potenziale emotivo e coesivo nel contesto frammentario e per molti versi ancora estraneo dell'America d'oggi. L'oggetto è la voce dell'artista che mantiene in vita, in tutta la sua forza, il patrimonio di conoscenze, di simboli e di riferimenti cosmogonici ereditato dal passato tribale. Ogni forma, ogni colore, ogni materiale impiegato ha un preciso riferimento simbolico a una determinata realtà metafisica. Come le radici di una pianta non costituiscono il suo passato, ma il canale attraverso il quale essa può continuare a vivere, così le radici culturali della tribù sono il canale attraverso cui si alimentano la creatività e lo slancio vitale dell'artista.

    Artigianato pellirosse

    Da secoli, donne e uomini pellirosse impastano l'argilla cavandone forme antiche e magiche.

    Quando un pellirosse raccoglie di persona la terra colorata in un luogo che solo lui conosce e sceglie per questo scopo celebra una piccola cerimonia; per un nativo americano la madre Terra è viva e generosa: quando da lei si prende qualcosa occorre ringraziarla e lasciare, forse, al suo spirito, una piccola offerta: tabacco, strisce di stoffa colorata o qualunque altro oggetto sia significativo per colui che prende. Le terrecotte sono lavorate a mano lentamente e con amore. Il recipiente prende forma direttamente dalle dita dell'uomo: esso è ciò che "contiene", la madre. Il forno e’ all'aperto in un avvallamento naturale del terreno, sempre lo stesso da secoli. Gli oggetti da cuocere vengono accatastati secondo una particolare tecnica; poi tutto viene ricoperto di terra e sopra si accende un grande fuoco di legna i vasi assumono così la loro forma definitiva sulle ceneri di altre infinite infornate: è la continuità di un'operazione che travalica il tempo e che si innesta sulla memoria "fisica" di un luogo e dell'uso che l'uomo ha deciso di farne. La decorazione e’ magari quanto di più incredibile ci possa essere: un ciuffo di fibre di yucca, la pianta più diffusa in quei luoghi, occorreranno ore sotto il sole accecante perchè la pittura si asciughi e si fissi alla terracotta.


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    AnamVera
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    00 23/02/2006 19:33
    [SM=g27811]
    Però!!!!!!!!!!