00 18/02/2006 19:43
Dopo un volontario 'esilio' negli Stati Uniti, Amalia Grè pubblica il suo secondo album. Che segna un ritorno alle origini, alla sua terra, alla sua lingua.

(16-02-2006) Era un po’ di tempo che non si sentiva parlare di Amalia Grè, la cantautrice italiana rivelatasi al pubblico nel 2003 con il suo primo album omonimo. Ora la songwriter ritorna sulle scene musicali con il nuovo e secondo album personale, Per Te, lavoro improntato sulla spontaneità. Grazie all’esecuzione quasi esclusivamente "live", non priva così di piccole imperfezioni, i quattordici brani contenuti nell’album lasciano intatta l’emotività del momento.

Per te lo si può ascoltare dall' inizio alla fine, oppure a partire da qualsiasi canzone in poi e ricominciare, poichè, al contrario di quello precedente, questo cd non ha un percorso predefinito. Secondo l’autrice stessa è proprio nella sua multisfaccettatura, nella possibilità di interpretare in modo libero e personale le singole canzoni e le varie stratificazioni all'interno di esse, che questo suo nuovo lavoro si può considerare l'evoluzione di quello del debutto.

L'apertura del disco è affidata a Angel my love, brano scritto dall’artista all'età di 13 anni. Giardino Multirazziale è un inno all'equità, un invito a vivere in una società multirazziale e multietnica. Seguono poi due canzoni d'amore: la prima, Avvolgimi amore, è dedicata al suo compagno, mentre la successiva, Quanto ti ho amato, scritta a più mani da Benigni, Cerami e Piovani è la prima cover inserita nell'album.

Smile, la seconda cover contenuta nell'album, è dal canto suo un brano tratto dal film di Charlie Chaplin Tempi Moderni (1936). Give Me è il pezzo più autobiografico dell’album, mentre Armonafrica Televisiva è la visione di un tramonto africano raccontata da un'artista che non si è mai recata in Africa. L'album si chiude con Moon River di Henry Mancini e We have all the time in the world, ovvero la B side della più famosa What a wonderful world di Luis Armstrong.