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continua... I Rituali degli Indiani Lakota - L'Inipi (capanna del sudore) -




I Rituali degli Indiani Lakota
(di Eva Fodor Tedeschi)



Wiwanyag Wachipi - La Danza del Sole



La Danza del Sole è la più solenne e importante cerimonia dei popoli delle pianure. È il rito più complesso e completo, che esprime nella sua totalità, mediante autosacrificio, la spiritualità dei Lakota.
Fu ricevuto in visione, molto tempo dopo la venuta di Whopi, da Kablaya, Sparge per alcuni traduttori, Colui che s' Estende per altri.
Secondo alcuni studiosi, la pratica della Danza del Sole ebbe iniziò tra l'800 e il 1200 dell'Era Moderna. Wiwanyag Whachipi, letteralmente tradotto significa: Danzare guardando il Sole (Wi = Sole, wanyag = guardare, wachipi = danzare).
La Danza del Sole richiede un preciso impegno formale per la durata di quattro anni. Questo impegno è un giuramento. I partecipanti, uomini e donne, devono avere quattro requisiti: wachantognaka, generosità, woohitika, coraggio, wowachintanka, forza d'animo, woksape, integrità morale e saggezza.

La cerimonia si svolge, ogni anno, per quattro anni, nell'arco di quattro giornate, più il giorno che la precede, Il Giorno dell'Albero. Per tutta la durata del rituale i Danzatori, impegnati nella Danza dall'alba al tramonto, non assumono né cibo né acqua.
Ogni aspetto della spiritualità Lakota ha due valenze: una fisica e una spirituale. L'autosacrificio, il piercing rituale (foratura della carne, ndr) durante la Danza del Sole, oltre alle motivazioni mai egoistiche dei singoli danzatori, è praticato per rendere grazie al Creatore e alla Vita in ogni sua forma e espressione. È molto interessante notare la somiglianza con il Sacrificio di Purusa delle tradizioni Vediche.
Nella cosmogenesi Lakota, un'Essere, Inyan, uno dei primi quattro emananti dal Grande Spirito, offrendo il proprio sangue, autosacrificandosi, creò Madre Terra profondendo in Essa i propri poteri. Una parte del suo sangue si solidificò diventando la crosta terrestre; il resto, fluendo formò i fiumi e le acque che delimitano le terre emerse. Sul piano fisico, il danzatore maschio offre il proprio sangue e il proprio dolore per rendere grazie alla vita ricevuta dalla madre, per onorare le donne, portatrici, in ogni tempo, della vita futura e per ringraziare e guarire Madre Terra. Pur non essendo frequente, ma per motivi molto seri, vi sono delle danzatrici che si sottopongono pure al piercing rituale. Altrimenti, il sacrificio femminile si limita all'offerta di minuscoli lembi di pelle.
Nello svolgersi della lunga cerimonia della Danza del Sole, possono confluire in essa altri rituali, come ad esempio la Liberazione dello Spirito, la Foratura dei Lobi delle orecchie dei bambini e il rito dell'Emancipazione della Fanciulla.




Wanagi Yuhapi - La Custodia dello Spirito



La Custodia dello Spirito: Wanagi, Spirito, yuhapi, essi hanno, custodiscono. Questo rituale è eseguito sia per evitare che l'anima di un morto vaghi senza meta sotto forma di fantasma sulla terra, sia per abituare i genitori all'idea della perdita di un figlio, ma anche per rispettare e mettere in grado d'adempiere ad un giuramento fatto dal defunto mentre era ancora in vita.
Durante la cerimonia, celebrata da un uomo sacro, al deceduto vengono tagliate alcune ciocche di capelli, che sono poi avvolte in una stoffa rossa insieme ad alcune erbe sacre. Tale fagotto è conservato, o in una tepee appositamente costruita, o sull'altare, preparato a tale scopo, nella tenda o nella casa dei parenti o del custode.
Chi custodisce uno spirito ha il dovere di vivere in modo sacro, di non inquietarsi mai con nessuno e di condursi in modo irreprensibile. Normalmente, allo scadere dell'anno, oppure dopo avere in questa forma presenziato ed adempiuto ai propri doveri o a un giuramento, lo spirito del defunto viene liberato. Se, ad esempio, vi sono state persone che hanno preso l'impegno per la Danza del Sole e sono decedute prima d'averla terminata, i loro fagotti, con le ciocche di capelli, sono poste ai piedi dell'Albero Sacro e, con la conclusione del quarto anno della Danza, i loro spiriti sono liberati. A questi spiriti, mentre li si libera, sono affidate delle preghiere da portare direttamente a Wakan Tanka.




Hunkapi e Hunka Lowapi - Il rito dell'Imparentamento e del contare gli Inverni



Hunkapi e Hunka Lowapi sono due rituali strettamente connessi tra loro. Contare gli Inverni era una cerimonia, ma anche un metodo molto pratico, adottato da quasi tutti i popoli Nativi Americani, di tradizione orale, per ricordare e tramandare gli eventi più eclatanti dell'anno. Su di una pelle di Bisonte si tracciavano dei simboli e dei disegni, una sorta di diario pittografico. Tali pelli erano conservate dai Cantastorie (Story - Teller) della tribù. Quei personaggi, generalmente anziani, ritualmente "leggendo" i disegni, narravano le gesta degli avi, spiegavano l'origine e le modalità delle cerimonie sacre e soprattutto insegnavano la storia della tribù ai giovani.
Una di queste storie narra l'inizio del Rito dell'Imparentamento. L'Uomo Sacro Matoshila (Ragazzo Orso), in una visione vide una nuova cerimonia. Durante la sua esecuzione il mais aveva un ruolo di rilievo. Tale pianta all'epoca era assolutamente sconosciuta ai Lakota. Matoshila partì per un lungo viaggio e fece ritorno a casa con delle pannocchie. Fece ciò senza sapere d'avere derubato una tribù fino ad allora nemica, gli Arikara. Gli Arikara, rimasti senza le loro provviste invernali, mandarono dei messaggeri carichi di regali e molte trecce di tabacco. La Tribù di Matoshila accettò l'offerta di pace, restituì il mais celebrando, per la prima volta, il rito dell'Imparentamento.
Questa cerimonia, come dice Alce Nero nel suo libro La Sacra Pipa "…è per stabilire una parentela terrena che è il riflesso di quella parentela reale che esiste sempre tra l'uomo e Wakan Tanka: come amiamo Wakan Tanka sopra ogni altro e prima di ogni altro, così dobbiamo amare anche i nostri simili e ad essi legarci con più stretti rapporti di parentela, anche se appartengono a un'altra nazione."




Ishnati Awichalowam - Cerimonia della pubertà o dell'emancipazione della fanciulla



Questa cerimonia arrivò in visione all'Uomo Medicina Tatanka Hunkeshme (Bisonte Lento) molto tempo fa, in un periodo in cui i Nativi non conoscevano ancora l'atto barbarico, introdotto dai "civili" bianchi, di violare una donna. Alla comparsa del suo primo Periodo della Luna, la fanciulla, deve essere resa consapevole dell'importanza e della sacralità del mutamento avvenuto in lei. Deve essere preparata ad affrontare la sua futura vita di donna e di madre, e ai suoi nuovi doveri.
Il suo mutamento interiore e il suo cambiamento di status esigono anche profonde variazioni comportamentali nell'abbigliamento, nel modo di sedersi e persino nella foggia della pettinatura. Il rituale si celebra alcuni giorni dopo il termine della comparsa del menarca. La giovane, dopo avere conservato in un fagotto il primo flusso mestruale, lo deve depositare nell'incavo d'un pruno selvatico allo scopo di preservarlo dai cattivi influssi e per propiziarsi la fertilità. Dopo la purificazione rituale nell'Inipi, e dopo avere affrontato una lunga e complessa serie di riti officiati per lei da un uomo o donna medicina, le si legano le mani con una lunga corda. Un capo di questo legaccio è tenuto dai genitori della ragazza che l'accompagnano così ad una festa celebrata per lei. Allora, alla presenza di tutta la tribù, la fanciulla recide la corda e si libera le mani. Da quel momento è da considerare una donna adulta e responsabile a tutti gli effetti.




Tapa Wanka Yap - Il Gioco della Palla


Il complesso gioco rituale del Lancio della Palla, come vuole la tradizione, arrivò in visione a un uomo medicina chiamato Waks Mani (Si Muove Camminando). Al centro del campo da gioco quadrato vi è una fanciulla a rappresentare l'iniziale purezza e a ricordare la venuta di Donna Bisonte Bianco. La vergine lancia la Palla verso i quattro angoli ove si trovano i gruppi di partecipanti che lottano tra loro per poterla afferrare. Una volta presa, la si alza e la si presenta alle Quattro Direzioni, al Padre Cielo e alla Madre Terra.
La Palla è di pelo di Bisonte dipinta con i quattro colori delle direzioni: Nero per l'Ovest, Rosso per il Nord, Giallo per l'Est e Bianco per il Sud. Sia il campo da gioco, sia i colori delle direzioni, la palla, il gioco rituale stesso, la fanciulla ed i partecipanti, insieme rappresentano il corso della vita degli esseri umani.
Il quadrato del gioco è il Mondo Manifesto, la Palla è il Grande Spirito che tutti dovrebbero potere afferrare e che scende ugualmente su tutti, anche se, secondo Alce Nero, ai giorni nostri vi sono sempre meno persone capaci d'afferrare questa Palla. Sempre meno sono coloro che riescono a guardare dentro se stessi e a cogliere la sottile voce dello Spirito e del proprio reale Sé. La simbologia del numero quattro, ovunque ricorrente, è molto complessa, raccoglie in sé un'infinità di significati: i Quattro Periodi della Creazione, le Quattro Età dell'Uomo, i primi quattro Esseri Spirituali emanati da Wakan Tanka, il Mondo Manifesto e molto altro ancora.




Wanagi Wachipi - La Danza degli Spettri



La Danza degli Spiriti e degli Spettri, Ghost Dance, non è d'origine Lakota. Fu riCevuto in visione da Wowoka, un nativo della Nazione Paiute di Pyramid Lake. Wowoka in una visione vide, per merito di una danza rituale, risorgere tutti i bisonti morti, sterminati dai cacciatori bianchi, scorrazzare liberi attraverso infinite praterie. Vide tornare l'Età dell'Oro in cui la sua gente avrebbe potuto vivere nuovamente in pace e senza più l'ombra della minaccia degli invasori europei. La profetica visione di Wowoka si diffuse rapidamente tra tutte le nazioni native e giunse tra i Lakota in un momento molto difficile e senza speranza: Nel 1890, quando ormai rinchiusi nelle riserve, senza cibo e vestiti per l'inverno, ridotti allo stremo, sentirono parlare d'una danza che avrebbe rimesso "le cose a posto". Mandarono due uomini, Toro Basso e Orso Scalciante a parlare con Wowoka. Questi al loro ritorno descrissero il rituale da seguire per attuare la Danza degli Spettri. Cucirono delle vesti speciali, dette camicie degli spiriti. Queste si dovevano decorare con dei simboli, stelle, Luna, Sole, aquile e altri animali totem, credendo che chi le avrebbe indossate sarebbe stato protetto dalle pallottole, in poche parole li avrebbero resi invulnerabili. A Wounded Knee, nel 1890, in un freddo giorno invernale, iniziò la Wanagi Wachipi che terminò con il massacro di oltre trecento persone, di uomini, donne, anziani e bambini inermi, il 29 dicembre. "… le mitragliatrici Hotchkiss riversarono proiettili esplosivi da due libbre ciascuno al ritmo di 50 al minuto, abbattendo tutto ciò che di vivo si trovava dinanzi a loro." (R. Erdoes - Piangere per un Sogno - Ed. Xenia).

Per la prima volta dopo 83 anni, nel 1974, vi fu una nuova Danza degli Spettri a Wounded Knee. era guidata da Henry Crow Dog, nipote del leader della Wanagi Wachipi originale. La Danza degli Spettri non è più la vecchia danza piena di disperazione e di odio. È la Danza della Speranza, d'un futuro, ormai non lontano, in cui tutti i popoli della Terra danzeranno insieme. Tutti i figli di Madre Terra, in un Cerchio Sacro, tenendosi per mano, uomini e donne, Rossi, Neri, Gialli e Bianchi. "Sto preparando la Capanna del Sudore per la Danza degli Spettri. La stiamo riportando indietro dopo tutti questi anni. Non la vecchia Danza degli Spettri, che avrebbe dovuto arrotolare la Terra dei Bianchi e riportare indietro la Terra Indiana al di sotto, ma uno spirito nuovo - vecchio. Sono come le gocce di pioggia che unite fanno un piccolo ruscello, molte gocce fanno un torrente, molti torrenti fanno un possente fiume che abbatte tutte le dighe. Noi siamo le prime gocce." - Disse Henry Ceow Dog nel maggio del 1974. (R. Erdoes - Piangere per un Sogno - Ed. Xenia).

La Wanagi Wachipi dura quattro giorni e quattro notti, i partecipanti sono senza acqua e a digiuno per l'intera durata. La Danza è in cerchio e tutti i Danzatori si tengono per mano per tutto il tempo. Cantano, danzano e pregano insieme, per un futuro migliore, per l'umanità intera e per guarire Madre Terra.