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Il Gazebo

"PIZZICA PIZZICA": sai cos'è?

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  • danzandosottolaluna
    00 17/08/2005 22:41
    La danza è da sempre un aspetto caratterizzante della cultura di un popolo, è parte indispensabile di una comunità perché ripropone attraverso la gestualità gli esempi comportamentali di vita che fanno parte della stessa.

    Una delle danze più caratteristiche in questo senso è la tarantella , fenomeno culturale che attraversa da Napoli al Salento tutta l'Italia meridionale.




    Questa antica danza popolare, con radici nella cultura araba, pare sia nata a Taranto, è da sempre avvolta di un alone magico religioso e rientra nella tante volte discussa musico-terapia.
    Esistono diverse forme di tarantella e spesso questa viene accomunata alla tammorriata che, però, in realtà si differenzia per una questione di ritmo e per il fatto che, se la prima è un ballo di una sola persona, la tammorriata viene danzata da una o più coppie.
    Mentre la Tammorriata prende il nome dal tamburo che scandisce il ritmo, detto "tammorra" o "tammurro", la tarantella prende il nome
    - per alcuni dalla città che la vide nascere, Taranto;
    - per molti deriva dalla tarantola, il ragno dal cui morso si guarirebbe solo attraverso questo ballo.
    La Pizzica tarantata (altro nome della tarantella) è particolarmente diffusa nel Salento dove, ogni anno, il 29 giugno alle cinque del mattino, a Galatina -Lecce , nella cappella di San Paolo. si ripete il rito di guarire i "tarantolati" .
    La tradizione narra che San Paolo sostò a Galatina durante il suo viaggio di Evangelizzazione e fu ospitato nella dimora chiamatasi in seguito "Casa di San Paolo".
    Riconoscente per l'ospitalità ricevuta il Santo diede al padrone di casa ed ai suoi discendenti il potere di guarire coloro che fossero stati morsi da animali velenosi.
    Sarebbe bastato far bere l'acqua del pozzo che si trovava all'interno della casa e tracciare il segno della croce sulla ferita.
    Dove originariamente c'era la "Casa di San Paolo", fu eretta una cappella nella cui sagrestia c'è un pozzo murato contenente l'acqua miracolosa.

    RITO

    Il rito della tarantata era molto particolare: il tamburello suonava a ritmo frenetico e una donna si dimenava per terra, quindi attingeva l'acqua con un secchio dal pozzo, facendo attenzione a non guardare il fondo.

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    Successivamente doveva berne moltissima fino a vomitarla tutta nel pozzo dal quale facevano capolino dei serpenti che cercavano di colpire la donna.
    A questo punto, chiusa l'imboccatura con un coperchio, colta da una terribile debolezza cadeva stremata a terra.

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    Con la fine della cerimonia, il rituale poteva considerarsi concluso.

    Il rito si diffuse quando i campi non avevano sistemi d'irrigazione e uomini ma soprattutto donne partivano all'alba in direzione dell'appezzamento.
    È qui che molto spesso le donne venivano morse da un ragno: la Tarantola.
    Il rito terapeutico si svolgeva in diverse zone, ma per lo più nelle proprie case dove con l'aiuto della musica i tarantolati entravano in uno stato di incoscienza e ballavano per ore ed ore fino a cadere stremati a terra portando alla morte la tarantola.

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    La musica quindi, ha un'importanza notevole in questo processo, infatti solo grazie alla "pizzica", suonata con un violino e un tamburello, la vittima si scatenava e riusciva a superare il suo stato di malessere.
    In realtà tutto ciò si può spiegare con il fatto che il ballo permette di espellere il veleno sudando, per la credenza popolare era però importante in quanto esorcizzava il male che si credeva fosse racchiuso all'interno della vittima.

    Molto si è studiato e scritto sulla tarantella, protagonista di alcuni libri e anche di alcuni film.
    Tra i libri è doveroso citare "La terra del rimorso" di Ernesto De Martino (Il Saggiatore 1961)


    NASCITA

    L'origine di questa danza si fa risalire alla fine del 1400, ma potrebbe darsi che essa discenda addirittura da antichi riti dionisiaci. Si tratta di una vera tarantella popolare della quale è possibile distinguere varie tipologie:

    1- la cosiddetta “pizzica tarantata”

    è quella più conosciuta; è una danza tipicamente femminile con la quale si evoca il mito, vissuto drammaticamente, del morso della tarantola che rende "furiose" le donne fino a farle danzare freneticamente per liberarsi dal male interiore.

    2-La “pizzica de core”



    è la danza tra un uomo ed una donna che mima la seduzione; i ballerini non si toccano mai ma volteggiano uno intorno all'altro guardandosi negli occhi.

    3-La “pizzica-pizzica”, in cui il mito evocato, vissuto gioiosamente, è quello del duello rusticano, la lotta dei coltelli, certo molto frequente nei rapporti di forza tra gli uomini del passato.
    L'origine del duello è naturalmente da ricercarsi nei tipici regolamenti di conti fra uomini appartenenti alle famiglie d'onore ed in genere tra quelle categorie di persone abituate a risolvere in modo diretto le discussioni e le liti.



    Col tempo il duello, che mirava esclusivamente al ferimento e all'eliminazione dell'avversario, si è trasformato in una pura azione dimostrativa, mimata senza armi vere ma con una simulazione rappresentata dal dito indice e dal dito medio protesi: i movimenti del corpo, sinuosamente studiati per schivare o affondare i colpi, devono essere gli stessi dei duelli del passato.
    La musica non doveva essere così indispensabile nel passato così come lo è oggi.

    A Napoli questo ballo si impone nel'500 con l'avvento spagnolo, ma era sicuramente già conosciuto e praticato nei secoli precedenti proveniente dalla Puglia.
    Anche se in principio era unicamente accompagnato dagli strumenti, in seguito a volte si unisce il canto di varie canzoni che ha valenza esorcistica e racchiude un'esortazione a proseguire la danza perché la tarantola non è ancora morta.
    Proprio l'importanza del simbolismo nella "Pizzica tarantata" conferiva ai suonatori il carattere di esorcisti, di medici e di artisti.
    Gli strumenti che accompagnano il ballo sono la chitarra , il cembalo, il violino, ma la base della Pizzica è il tamburello leccese .
    Viene suonato con una tecnica particolare, che dà il ritmo base, come una percussione, e un caos ordinato, con i sonagli. L'atmosfera calda, la folla, il suono ripetuto all'infinito avvicinano a una dimensione più primitiva, arcaica.


    OGGI

    Anche se il fenomeno del tarantismo come cura del morso si è concluso in quanto non esiste più la credenza che la tarantola "pizzichi" e provochi una malattia, ci si riunisce ancora nei luoghi "magici" (che magari si sono allargati anche a pub o ristoranti) e si balla questa caratteristica danza.






    ****************



    1) Questi dipinti fanno parte della collezione dello studioso e pittore Luigi Caiuli.
    Luigi Caiuli nato a Lecce, si è diplomato all' Istituto Statale d'Arte nella città medesima. Dotato di una lunga esperienza artistica, acquista con la continua ricerca notevoli consensi. La sua pittura denuncia i tratti essenziali di un meridionalismo sofferto, caratterizzante la società della "Grecia salentina". Luigi Caiuli è stato interprete di certi momenti di forte spiritualità, tradotti pittoricamente in un grande trittico posto sull'altare della chiesa di San Sebastiano in Galatina. Molti hanno visto in lui il maestro dell'arte sacra. Per le celebrazioni di Quinto Ennio distilla una pregevole raccolta di disegni a china, che consiste nella trasposizione iconografica di 24 frammenti del poeta rudiense. Dopo ventennale ricerca sul "tarantismo" Caiuli, maestro discreto, ha elaborato un discorso artistico scevro da qualsiasi condizionamento. E' la prima volta che un artista dedica un intero ciclo pittorico al mistero delle tarantate e durante il convegno internazionale " Quarant'anni dopo De Martino", Luigi Caiuli, dona la collezione al Comune di Galatina.



    Ade
    (...passeggiando...nel Web...)

  • danzandosottolaluna
    00 19/08/2005 18:28
    HAEC IPSI DIXERUNT





    Al di là delle ipotesi sull’origine del nome di queste danze, (nelle loro diverse forme a seconda delle regioni),c’è da dire che, ogni volta che le si eseguno o le si ascoltano, si caricano di significati extra-musicali:
    allegria, momento di festa, proposta di fidanzamento, duello, corteggiamento, morso di animale ed anche,ritmo osannante (che può simbolizzare il ritmo inesorabile della vita ), di ciclicità, di accentuazione regolare paragonabile al ritmo scandito dell’orologio… al ritmo naturale del mare… al vento.
    Insomma qualcosa di “movimentato” di “fluente” .




    "Danza vulcanica--scrisse Charles Didier -- come le emozioni che esprime, e la storia di una passione meridionale.
    Ogni gesto e un 'idea, ogni posa un sentimento, sicché essa si svolge drammatica, pudica, irresoluta, affascinante, emblema dei contrasti interiori d'un silenzioso amore. Ma quando la tensione scoppia e trionfa, la danza si anima, travolge e passa dalla timidezza all'audacia ed attacca, insegue, incatena e, baccante ebbra e delirante, si precipita cieca alla voluttà".





    R.M. Rilke: "E come se fosse stata inventata da ninfe e satiri; antica e riscoperta e risorta, colma di atavici ricordi. Astuzia, selvatichezza, ebrietà: uomini che han zoccoli di caproni e fanciulle del corteggio di Artemide..."




    Ma la nobilitazione fi una danza del genere va oltre, infatti esse ha avuto l'onore di fornire lo stimolo creativo
    a grandi musicisti come Rossini (superfluo ricordare la celeberrima tarantella "Ha la luna in mezzo al mare..."),
    Florimo (famosa anche la sua lirica che si intitola proprio
    "La tarantella" il cui testo e dovuto al De Lauzieres),
    oltre a Verdi (compose una tarantella per l'opera
    "I vespri siciliani") e perfino a Strawinskij che ha inserito
    una tarantella nel balletto "Pulcinella".





    P.S.

    Al mio rientro sarà la volta d'"er sartarello laziale"



    [SM=x515515]







  • il Poeta 1
    00 20/08/2005 14:09
    Ciao Ade...
    Il ballo nel fruscio musicale è armonia di Corpo e Spirito, d'arrivare alla sublime Preghiera di Vita espellendo il negativo ritrovando naturalezza di Vita...
    AMORE
    [SM=x515638]
  • danzandosottolaluna
    00 21/08/2005 15:25


    Lorenzo, ero certa che avresti "letto" questo nella danza...
    sono d'accordo con te... [SM=x515620]
  • OFFLINE
    CharlesTrockley
    Post: 846
    Post: 602
    Età: 72
    Amici
    Senior
    Wizard & Elf
    00 31/08/2005 09:26


    Versioni di una stessa danza.........apotropaica! Ci voleva un post del genere nel Gazebo!

    grandAde[SM=x515524]
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    AnamVera
    Post: 995
    Post: 752
    Età: 58
    Amici
    Senior
    00 31/08/2005 09:36


    Chi avanza

    danzando sotto la luna

    non può che ricacciare il maligno




    e portare solo

    bene .

    [SM=x515621]