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Peperoni all'agrodolce


Ingredienti per 4 persone:
peperoni kg. 1,
una tazza di salsa,
aceto tre cucchiai,
zucchero 3 cucchiai,
olio, sale, pepe: q.b.

Preparazione:

tagliate i peperoni a strisce
soffriggeteli in padella con olio, sale e pepe
lasciate cuocere col coperchio per circa venti minuti,
fino a farli appassire
a questo punto aggiungete la salsa
condite con aceto e zucchero sciolti insieme in un bicchiere
Lasciate insaporire,
assaggiate per ritoccare eventualmente l'agrodolce
con altro aceto e togliete dal fuoco
versate sul piatto di portata e servite freddi.







Peperonata



Si tagliano a fette non molto sottili
due peperoni gialli,
due rossi
e due verdi;
si unisce una cipolla a fette
e la polpa di 4 grossi pomodori.
Si mette il tutto in un tegame con 1/2 bicchiere d'olio,
sale e mezzo peperoncino.
Si fa cuocere a fiamma bassa per 60 minuti
(aggiungendo eventualmente poca acqua:
il tutto dovrà risultare abbastanza consistente);
qualche minuto prima di togliere dal fuoco
mettere alcune foglie di basilico.


Varianti.

1- C'è chi, a mezza cottura,
aggiunge anche un paio di patate
tagliate a spicchi non molto grossi.

2- Un'altra variante prevede
di far prima soffriggere da sola la cipolla
e dopo unire i peperoni.

3- Alcuni, infine,
uniscono delle olive verdi spezzettate
e qualche cucchiaio di aceto.





I peperoni


I peperoni non furono conosciuti nell'antichità; originari del sud America e del Brasile, non erano noti negli altri continenti finché Colombo non scoprì quelli americani.
Furono importati in Europa nel XVI secolo, ma non ebbero molto successo per il sapore troppo piccante: erano queste varietà infatti le prime che si ebbero, e tali rimasero fino alla fine del XIX ed ai primi anni del XX; solo allora si avranno le varietà dolci e domestiche. Enormi quantità di peperoni si producono nelle serre con copertura di plastica del ragusano: con tale forzatura si hanno i primi peperoni già a novembre e dicembre.
Oltre ai pipi, cioè ai peperoni, ricordo i pipiddi od i pipùzzi, ed ancora i pipiardiénti, cioè i peperoncini piccanti il cui acre sapore va dal blando, al piccante, al bruciante come il fuoco: indispensabile ingrediente per insaporire e ravvivare minestre di legumi, verdure, ed una infinità di cibi in intingolo e sughi.