SAMSARA

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fairy67
00mercoledì 10 giugno 2009 12:42
Amo questo film
Titolo
Samsara

Paese, Anno Germania India, 2001
Regia Pan Nalin
Principali interpreti Sawn Ku; Cristy Chung; Neelesha Bavora; Sherab Sangey; Jamayang Jumpa; Sonam Gyatso; Norbu Dolma; Lobsang Jinpa; Kelsang Tashi; Tenzin Tashi; Tsepak Tsangpo; Lhapka Tsering

Film per tutti



Numero dischi 1
Genere Sentimentale
Produzione Cecchi Gori Home Video, 2005
Dati tecnici 138 min.
9 Singola faccia, doppio strato (Formato schermo Widescreen)
PAL Area 0
Lingua audio italiano, Dolby Digital 5.1
Lingua sottotitoli italiano
Contenuti dietro le quinte (making of); trailers



Descrizione
Un monaco buddista riemerge da tra anni di meditazione solitaria. Incontra una donna bellissima di cui si innamora e che risveglia i suoi desideri sessuali. Abbandona il tempio per sposarla e insieme hanno un figlio. Ma per l'uomo la vita quotidiana non é facile a Ladak, regione del Kashmir a 4500 metri di altitudine.

I vostri commenti
Media Voto: 4 / 5
Davide davidedorian@libero.it (27-05-2007)
Mah, io l'ho letto diversamente questo film (che mi è piaciuto). Parla dell'attacccamento e dell'illuminazione. Un conto, è la liberazione da pensieri mentali, un conto, è il pensiero affettivo, dato da un qualcosa di materiale (persona, cosa, ecc.), che hai provato sulla tua pelle, e quindi, si è attaccato al tuo "inconscio". Nella scena finale, sai che "l'illuminazione", è semplicemente, vivere senza punti fermi, senza sicurezze, riconoscendo la precarietà della vita. A quel punto ti godi tutto il presente, che ti verrà dato, poco o tanto che sia.
Voto: 4 / 5


OSVALDO OSVALDO.PAGGI@poste.it (22-03-2007)
Samsara vuol dire divenire in una catena ininterrota di cause ed effetti senza fine assai dolorosi. Se non spegni la brama anche un yogi realizzato verrà travolto e se cadi sono cavoli amari...come il film vuole illustrare
Voto: 4 / 5


Nicola (09-04-2006)
Un film di iniziazione spirituale di stampo buddista, il cui significato fondamentale è che non si può superare il mondo se non vi si è vissuto dentro e lo si è conosciuto in pieno - vale a dire raggiungere il nirvana significa conoscere in pieno il samsara. Ma può anche significare che, in fondo, l'illuminazione non serve ai giovani ma ai vecchi, in quanto i primi devono affrontare la vita (il samsara), i secondi la morte (il nirvana), e che la morte trova tutti vivi. Mi vengono in mente due cose: quell'altro film, "Primavera, estate, autunno, inverno, e poi di nuovo primavera" del coreano Kim Di-duk, che ripete lo stesso messaggio, e l'idea tipicamente cristiano protestante per cui è possibile ottenere meriti di fronte a Dio soltanto attraverso le opere e non attraverso il monachesimo.
Voto: 4 / 5






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Rebecka
00mercoledì 10 giugno 2009 14:14

Mai visto....ma rimedierò. Ha dei colori incredibili....Sono innamorata di questi modi di fare cinema....passando per il più noto Yimou con i suoi incredibili 'Hero' e 'La foresta dei pugnali volanti'.
C'è una tale armonia nei movimenti, c'è una tale perfezione e cura da parte del regista, un'abilità inusuale a cogliere ogni singolo particolare. Se soffia il vento in un qualsiasi film, non ci fai caso, se soffia anche una sola leggera brezza in uno dei loro film....già solo quello, diventa sontuosa scenografia...piena di particolari inimitabili, che danno sofferenza ed estasi all'animo.

Bellu bellu...
fairy67
00giovedì 11 giugno 2009 04:00


E' bellissimo Reb, te lo consiglio... la fotografia è eccezionale,
le musiche le ho in sottofondo ogni giorno, ho la colonna sonora
nel pc, e la storia.. è molto.. molto... molto.... interessante.

Mistica e carnale.

Il nostro genere, tuo in particolare.

Un bacio grandissimo. Felice ti sia piaciuto [SM=x515519]
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