Qualcuno volò sul nido del cuculo !!!!!

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abarat
00venerdì 18 febbraio 2005 18:59



Randle McMurphy, arrestato per piccoli reati, viene portato in una clinica psichiatrica perché tenta di fingersi pazzo per sfuggire al carcere. Qui viene a contatto con gli altri pazienti dei quali diventa ben presto il beniamino: si prende gioco delle sedute di psicoanalisi, si improvvisa telecronista, organizza una piccola "gita" in barca. L'ospedale è diretto da una ferrea capoinfermiera, la signorina Ratched. McMurphy decide di fuggire. Con lui è un gigantesco indiano che si è sempre finto sordomuto. Prima di fuggire però McMurphy organizza una festicciola introducendo due ragazze tra i malati. Un Nicholson in splendida forma dà corpo e anima a questo outsider, eroe suo malgrado. Il film si regge in fondo su di lui e soprattutto sulla sua contrapposizione all'infermiera, una grande Fletcher dalla recitazione tagliente. Forman tocca alcune corde dell'emotività facendo leva sui sentimenti più elementari. Tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey, il film vinse cinque premi Oscar: film, regia, Nicholson e la Fletcher come protagonisti, e sceneggiatura.
walloz
00sabato 19 febbraio 2005 11:33
Uno dei miei film favoriti, con un Jack Nicholson mostruoso (non per niente tutti i miei avatar, su svariati forum, ritraggono proprio Randle Patrick McMurphy o il suo alter-ego Jack Torrance di Shining).

Tutto il film si regge sulla bravura dei due protagonisti (oscar, a mio avviso, meritatissimi per entrambi) e su una serie di comprimari di lusso, come, tra gli altri, uno stralunato Danny De Vito ed un allampanato Christopher Lloyd, gia' pazzoide 10 anni prima di impersonare l'altrettanto strambo Emmett "Doc" Brown di "Ritorno al futuro".
Nicholson, poi, rende al meglio nel tratteggiare un personaggio sempre in bilico e spiazzante, tanto da far arrivare lo spettatore alla fine del film senza avere la certezza che Randle fosse un lucido squilibrato, tale per evitare il carcere, o, effettivamente, un pazzo scatenato.

Bellissima, infine, la scena conclusiva con l'indiano che fugge dalla clinica, ma non prima di aver salvato Randle dal suo, a quel punto, triste destino.

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danzandosottolaluna
00lunedì 21 febbraio 2005 11:28


Non sempre un film rende giustizia al libro a cui si ispira, come invece è accaduto con l'opera di Milos Forman, adattata al testo "Qualcuno Volò sul Nido Del Cuculo" di Ken Kesey.
Il film, infatti, in ogni singolo fotogramma esalta, rende più magistrale e dà un senso nuovo alle pagine scritte, facendo da queste emergere, in modo crudamente reale, i personaggi e i diversi mondi che ruotano loro attorno :
McMurphy è emblema di una battaglia nei confronti di un sistema sterile, ingiusto, dannoso e crudele, rappresentato dall'infermiera Ratched e dai suoi metodi, un mondo dal quale è impossibile fuggire. Combattere le regole ingiuste e vane è, senz'altro nobile, ma crea continui martirti.
Da qui la lezione pirandelliana sull'accettazione consapevole di una vita più conforme alla pazzia, che possa sfuggire al giudizio da parte di tutti gli altri pazzi che ci vivono attorno.
Fino a quando, tutto questo?
Forse fino a quando qualcuno, più forte, più coraggioso o più pazzo di tutti, ci insegna a volare sopra il nido del cuculo, e non importa se la maggior parte di noi cadrà, l'importante è che qualcuno ci provi.

GRAZIE! [SM=x515620]
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