IS COGAS!!!

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
danzandosottolaluna
00martedì 15 febbraio 2005 13:27




IS COGAS

Le Streghe di Villacidro ( Cagliari)



IS COGAS :tale denominazione si rifà alle pratiche magiche cui queste donne si ritenevano dedite.
Il Dizionario etimologico sardo di WAGNER recita infatti:
«Kogu, koga log. e camp. "stregone", "strega" (...) , la cui denominazione deriverebbe dal fatto che le streghe e gli stregoni sogliono cuocere erbe e preparare filtri d'amore»;
e su questo appare d'accordo ATZENI che specifica la chiara derivazione dal latino coquere.
Secondo il Vocabolario Sardo-Italiano Italiano-Sardo compilato dal canonico Johanne Ispanu (Giovanni Spano) nel 1851, IS COGAS letteralmente significa: Bruscia f. - Brusciu m. , termini che a loro volta stanno a significare: Strega-Stregone o Fattucchiera.
Ma il termine "Brusciu", (attenzione!), che cita lo Spano, ha più il significato di chi prevede il futuro, tant'è che ancora oggi, in Sardegna, se si verifica un fatto annunciato da qualcuno lo si definisce poi: "Brusciu".

IS COGAS... avevano la coda che tenevano ben nascosta agli sguardi della gente. Naturalmente nessuno poteva esserne certo, visto che indossavano gonne lunghe fino ai piedi.
Sull'argomento, da tempo immemorabile un po' in tutta la Sardegna si è sbizzarrita la fantasia popolare.
I racconti sulle streghe, anzi meglio IS COGAS...così qui si chiamano, erano quelli preferiti dalle nonne per ammaliare i bimbi più vivaci e trattenerli durante le lunghe serate estive o i dopocena invernali davanti al focolare.
Per essere più credibli facevano riferimento a zia Amalia, a zia Maria o a qualunque donnetta che avesse qualcosa fuori dall'ordinario, le quali si trasformavano ora in gatto, ora in mosca, ora in altro essere malefico.
Cosa avessero di vero quei racconti, poco si sa.
Di certo venivano subito appresi dagli attenti fanciulli, e le streghe vagavano per fare malefici da generazione in generazione, da paese in paese e spaventavano i bimbi e incutevano timore negli adulti, soprattutto quando accadeva una morte di un bimbo, di una puerpera o qualunque fatto inspiegabile.


San Sisinnio costituiva la forza pari e contraria a quella delle streghe.Era il santo dei villacidresi, venerato quanto mai altri.
Il paese intero lo onorava con grande solennità, unico, con ben quattro giorni di festeggiamenti; gli aveva dedicato una delle più grandi chiese campestri della Sardegna,
e lo rappresentava mentre schiaccia con il piede un serpente con le fattezze di strega, che ha ancora un bambino rapito in braccio; oppure in atto di trascinare con una catena il demonio o una strega.
La sua statua è piena di ex voto di persone riconoscenti di averle liberate da questo malefico essere.

San Sisinnio viene dal popolo villacidrese invocato contro le streghe, e, nei tempi antichi, non appena una donna partoriva, il padre del neonato metteva in ogni porta un'immaginetta del Santo, o un foglio recante il suo nome, in modo che la strega non potesse varcare la soglia di quelle porte e così da salvare la nuova anima dal loro malefico influsso. E' questo un rituale che, in termine pagano, usavano praticare i fenici e i caldei.”
Pare che la presenza di san Sisinnio a Villacidro avesse eliminato le streghe doc, quelle, per intenderci, che avevano la coda e che si trasformavano con facilità in mosche o serpenti.
Le altre rimaste più che cogas erano donnette che si arrabattavano con i BREBUS (preghiere contro i mali), per guarire la gente, anche se potevano fare le fatture.





Ma Villacidro è il paese delle streghe?

Il 30 gennaio 2000 un servizio di RAI3 prima e sulla carta stampata LA REPUBBLICA del 16 febbraio e VISTO del 25 febbraio scorsi, hanno gettato un sasso in acque apparentemente tranquille scatenando polemiche e discussioni.
Soprattutto la frase di Marina Cavallieri su La Repubblica:
"In Sardegna c'è un intero paese, Villacidro, che si dice maledetto, un alto tasso di suicidi perpetua la leggenda e molti abitanti fanno ricorso costante a riti esorcistici per difendersi." ha scatenato un putiferio.

Sabato 6 maggio 2000, nella biblioteca comunale di Villacidro si è tenuto un affollato dibattito dal titolo
Villacidro paese maledetto? Dalle ombre alle streghe.
Sono intervenuti, tra gli altri, la dott.ssa Cristina Cabras (docente di Psicologia Università di Cagliari), il prof. Giovanni Panunzio (responsabile del telefono antiplagio);
don Angelo Pittau (sacerdote esperto di tradizioni villacidresi);
Alfredo Barrago (illusionista)

e...


le streghe non sono state trovate...


( dal sito: http://www.paesedellestreghe.it/index.html )



Per quanto riguarda Villacidro (prende il nome da un antico feudo con Villa circondato e coltivato a cedri) vorrei ricordare e segnalari un fatto di carattere culturale.
A Villacidro, sulla costiera ruvida del monte s'apre una gola profonda e folta di oleandri. Nel suo grembro più raccolto precipita una cascata copiosa, Sa Spendula, che ha ispirato la vena di Gabriele D'Annunzio. Il poeta la cantò quando vi giunse durante un memorabile viaggio attraverso l'isola accompagnato da Pascarella e Scarfoglio. I suoi versi ci danno una rapprsentazione efficace e trepida di questo luogo selvaggio e patetico.





Spendula

Dense di celidonie e di spineti
le rocce mi si rizzano davanti
come uno strano popolo di atleti
pietrificato per virtù d'incanti.

Sotto fremono al vento ampi mirteti
selvaggi e li oleandri fluttuanti
verde plebe di nani; giú pei greti
van l'acque della Spendula croscianti.

Sopra, il cielo grigio, uguale. A l'umidore
della pioggia un accredine di effluvi
aspra esalano i timi e le mortelle;

ne la conca verdissima il pastore,
come fauno di bronzo,
su il calcare
guarda immobile
avvolto in una pelle.

GABRIELE D'ANNUNZIO 1882

maured
00martedì 15 febbraio 2005 13:57
anvedi, Ade... che pozzo di scienza!!! :dario:
ma io conoscevo il termine bruxia (bruscia). Non sono granché quanto a conoscenza di sardo perchè a casa mia non si parlava... so un po' di cagliaritano... [SM=g27823]
jajaredda
00lunedì 21 febbraio 2005 22:01


Interessante lavoro di ricerca, prof. e non poteva chiudere con un poeta di quella stazza![SM=x515621]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:03.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com