Due passi....indietro..." AMERICAN GRAFFITI" .

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
danzandosottolaluna
00domenica 22 agosto 2004 10:49









Anno: 1973
Regia di George Lucas.
Cast: Candy Clark
Richard Dreyfuss
Ronny Howard
Paul Le Mat
Cindy Williams.
Commedia, colore, 110 min.


""Estate 1962. California. Una molteplicità di personaggi (tra cui emergono quattro caratteri) si incrocia nel corso di una notte alla ricerca di una felicità che sembra sempre sul punto di esser colta e che sfugge continuamente di mano.











Dei quattro, alla fine, ci è dato di conoscere il futuro: uno morirà in un incidente stradale, uno diventerà scrittore, un altro sarà dato per disperso in Vietnam mentre il quarto farà l'assicuratore. Nel 1973 Hollywood scopre il bisogno di mostrare alla generazione della contestazione nei Campus l'immagine della gioventù dei fratelli maggiori.
Lo fa con un film che sfugge alla retorica pur non rinunciando alla nostalgia. Questa emerge, in particolare, dalla colonna sonora selezionata da Walter Murch che ripercorre, con il pretesto di una radio locale sulle cui onde tutti si sintonizzano, gli ultimi anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta attraverso tutto le top-hit più famose. Imitato a più riprese, il film di Lucas è rimasto inviolato e insuperato.




Le storie dei protagonisti sono legate tutte a un profondo senso di insicurezza proprio del trapasso dall'adolescenza all'età adulta,





ma non manca la profonda coscienza di avvertire nell'aria il raggiungimento di un punto di non ritorno collettivo che modificherà dalle fondamenta la vita sociale. Si è scritto più volte, anche su testi autorevoli, che l'assassinio di Kennedy non si è limitato a mutare il contesto politico degli Usa ma che ha scavato molto più in profondità nella coscienza collettiva. Il cinema, sensore privilegiato dei cambiamenti, ha registrato questi sconvolgimenti proponendone una sua lettura. I consigli di Lupo Solitario, la bionda sconosciuta che ti dice "I love you" di là dai vetri di un'auto, i Pharaons, con la loro tracotanza da banda ormai vicina all'estinzione, le corse notturne alla James Dean stanno per scomparire in una dissolvenza non incrociata. Lucas rilegge, in meno di due ore, una generazione con l'immediatezza negata a un saggio e con una penetrazione infinitamente più capillare. Film di culto dalle numerose nominations e (come spesso accade) da nessun Oscar, American Graffiti è, come recita il suo titolo opportunamente lasciato inalterato, una ricerca su incisioni che hanno scalfito la superficie di una società che non è però riuscita a cancellarle.




È un "come eravamo" finalizzato alla comprensione del presente, costantemente in bilico sul filo di una memoria che si fa, a distanza di pochi anni, storia di un tempo apparentemente remoto con cui non è possibile rinunciare a confrontarsi.
USA, 1973 ""








**************

Appartiene, questo film, a un filone, da definire quasi "nostalgico", per l'atmosfera che ricrea ed i suoni, le mode, ma soprattutto quel "rito di passaggio" esistenziale, che accomuna gli adolescenti d'ogni epoca e luogo.
La storia è ambientata in un microcosmo chiuso, la città natale di Lucas, in California.
Siamo nell'ultima notte del '62 e quattro amici sono colti proprio nel momento culminante del loro "rito di passaggio".
Li vediamo muoversi in quelle che erano le loro realtà, ma che non sono cambiate, nell'essenza, rispetto a quelle che ruotano attorno ai nostri adolescenti e giovani di oggi.


-IL DRIVE-IN,IL CRUISING e la MUSICA-





Parcheggiare dentro la silenziosa e rassicurante luce al neon di un occhio di bue del drive-in, dove gustare deliziosi hamburger, velocemente e a prezzi modici, dove incontrarsi, fare amicizia e soprattutto dove vantarsi della propria nuova auto truccata o delle ultime gesta amorose. Qui regnava la libertà!
Possedere una vecchia automobile con cui scorrazzare ascoltando le sublimi note del cantante preferito(Elvis Presley, i Beach Boys, Buddy Holly e Jean and Dean...), provocava in chiunque una gioia indicibile.
Ipnotizzati dalla prosperosa ed inebriante immagine della libertà conquistata per merito dell'automobile, questo simpatico e spumeggiante esercito di giovani si impossessò delle strade. Così il cruising diventò presto un passatempo nazionale.
Che emozione! Con le auto si percorrevano le strade per guardare ed essere notati, guidando solennemente per le affollate vie principali...
oppure con un cheeseburger in mano e abbracciato alla tua ragazza, era il rituale del weekend .
Queste erano le ferree regole del cruising.

Eppure, in mezzo a questo mondo che sembra fatto solo di divertimento e spensieratezza, il desiderio di andare oltre la claustrofica vita di provincia ha alle radici un triste senso di disagio, d'insoddisfazione che non corrisponde solo al rifiuto di una vita monotona e anonima...
...serpeggia già...l'istinto di morte della tragedia della guerra in Vietnam...
ed è l'ultima sequenza del film che ,aggiornandoci sul destino dei quattro, con la morte di uno di loro in Vietnam, testimonia che dietro a quell'apparente mediocritaà e spensierata voglia di vivere, si celava il fantasma della morte.


Consiglio:
....se non l'avete visto ( ne dubito)
....correte a prenotarvi la cassetta!

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:55.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com