" IL DANNO" di Louis Malle

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danzandosottolaluna
00giovedì 7 ottobre 2004 23:13




Regia di L. Malle


JEREMY IRONS STEPHEN FLEMING
JULIETTE BINOCHE ANNA BARTON
MIRANDA RICHARDSON INGRID FLEMING
RUPERT GRAVES MARTYN FLEMING
LESLIE CARON ELIZABETH PRIDEAUX
IAN BANNEN EDWARD LLOYD
GEMMA CLARKE SALLY FLEMING
LINDA DELAPINA BETH
HENRY POWER HENRY
PETER STORMARE PETER



Tratto dall'omonimo bestseller di Josephine Hart.


Stephen, un cinquantenne, leader conservatore inglese,




sottosegretario nel governo di sua maestà ha una quieta e gradevole moglie (Ingrid), un figlio giornalista (Martyn) e una splendida casa.
La sua vita è stata completamente dedicata alla politica ed alla famiglia in cui tutto sembra perfetto ed invidiabile, ma asettico e non centrato sull'intimità e sulla condivisione.
Stiven , infatti, vive una vita che non è sua, vive per come gli altri si aspettano che viva:la moglie, la società ed il suo ego. Si lascia, quindi vivere, ma senza vitalità, senza fuoco, senza emozioni.
Il giorno in cui conosce Anna Barton,




la giovane fidanzata del figlio, è immediatamente attratto da lei: Anna è la scoperta del fuoco, la tempesta dei sensi, è il delirio, la follia che si scopre in giochi d'amore mai... giocati.
Il titolo preannuncia il tema centrale del film
"Il danno", quello psichico ricevuto o quello che senza rendercene conto infliggiamo agli altri.
Dopo che hanno fatto l'amore per la prima volta



Stephen chiede ad Anna notizie di Aston, il fratello morto suicida.
Anna gli racconta che il fratello era innamorato di lei e per lei si era ucciso.
"Era diventato troppo possessivo ed Io ho dovuto scegliere, potevo sottomettermi e non ho voluto farlo, per questo non sopporto nessuna forma di possessività, ricorda, chi ha subito un danno è pericoloso, perché sa di poter sopravvivere".
E’ piena di sensi di colpa per la morte del fratello e non riesce ad entrare in alcun rapporto d’amore perché rievoca quel vecchio fantasma.
La madre di Anna si accorge della somiglianza tra Martin ed il figlio suicida, si accorge della storia tra la figlia e Stephen,
parla con lui e gli dice di uscire da questa storia, perchè finalmente quella può essere un'occasione per Anna.
Stephen comprende che quel rapporto è pericoloso e che è giunto il momento si usare la ragione.
Comunica ad Anna che devono chiudere, tenta di parlare col figlio ma riesce solo a parlargli del loro rapporto:
"Ho la sensazione di non essermi comportato in modo giusto". Gli riconosce di essere stato distante:" pensavo di poter controllare tutto ed invece no".
Un giorno, Stephen prova a chiamare Anna ma al telefono risponde Martin e chiude.
Poi riceve dalla giovane una busta con le chiavi di un appartamento, Si vedono nella "casa",e finiscono col fare disperatamente l'amore.
Intanto Martin che per caso viene a sapere di questo appartamento, va all'indirizzo...
per le scale sente Anna gemere, lentamente si avvicina stordito, la porta ha ancora le chiavi inserite nella serratura, entra e li vede, Anna si volta, si guardano.
Stephen si alza come a dirgli qualcosa, Martin indietreggia, sconvolto, all'avvicinarsi del padre, non vede la balaustra e cade giù per la tromba delle scale.
Stephen scende di corsa, abbraccia il figlio che è ormai morto, mentre Anna si veste e va via.
Quando torna a casa, la moglie lo accusa di aver tradito sia lei che Martin, ma in questo grande dolore sembra finalmente consapevole che il marito non l'ha mai veramente, autenticamente amata.
Lui non fa nulla per difendersi, quasi da sempre consapevole che il suo fuoco, la sua passione, non avrebbero fatto altro che portare alla rovina e distruggere.
Viaggia per un pò, in un aereoporto incontra, senza essere visto, Anna con Peter, lei ha tra le braccia un bambino.
Alla fine del film lo vediamo vivere in un paese lontano: "occorre un tempo breve per ritirarsi da tutto", forse la Turchia, in una piccola casa spoglia.
Nella stanza c'è un ingrandimento della foto che Martin gli regalò quel giorno in cui andò a trovarlo in redazione,
sono lui, Anna al centro, e Martin.
Vivrà nel ricordo di questo che nel suo paradosso contiene anche l'unico momento in cui lui si è sentito veramente vivo e vero.

Un personaggio "precario", Stephen, senza una chiara consapevolezza interiore, un uomo che si lascia manipolare dagli eventi, senza capire cosa gli stia succedendo, e solo alla fine, quando è troppo tardi, si rende conto di cosa sia, cosa sia diventato, cosa fosse prima, e, forse, cosa sarà

L'esperienza di Stephen ci insegna di entrare con cautela nel turbine della passione, valutare qual è il nostro bisogno, vedere perchè proprio in questo momento della nostra vita ci accendiamo ad essa e leggere bene tutta l'esperienza
(es.: ci innamoriamo di partners già impegnati), ma anche la soluzione più creativa.
Questo, il percorso, difficile senza dubbio, per evitare di vivere una situazione decisamente morbosa.
Recenti studi ritrovano, nei soggetti freschi di innamoramento, le stesse alterazioni ormonali dei nevrotici ossessivi,
per cui, per entrare nella passione bisogna, crescere...
bisogna diventare... grandi.

Per me questo è un bellissimo film, magistralmente interpretato, sia da lui che dalla Binoche, ma a parte l'interpretazione, mette in luce, come abbiamo accennato, aspetti nascosti della personalità umana, o meglio, aspetti che "si ha la tendenza a nascondere". In fondo questa è una delle tematiche preferite di Malle. Peccato che le sue opere non vengano fatte passare in televisione più spesso.

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