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Fortune-Teller
20/02/2006 18:42
 
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Nel 1980 Vince Clarke, Alan Wilder, Andrew Fletcher e David Gahan, di Basildon (Essex), dAnno vita ai Depeche Mode. Abbandonate le vetuste chitarre del punk in favore della nascente ondata elettronica (della quale, con tre tastiere sul palco e poco altro, saranno caposcuola irriducibili), ottengono un contratto con la Mute Records, a tutt’oggi la loro etichetta, e dopo il primo singolo "Dreaming of me", sfiorano la top ten britannica con "New life", e vi fanno il primo ingresso con "Just can’t get enough". Al termine del tour che segue il primo album "Speak & spell", tuttavia, il leader del gruppo Vince Clarke decide, a sorpresa, di lasciare la band. Addurrà come motivazione il desiderio di rimanere un musicista di studio, uno sperimentatore. Uno dei suoi primi "esperimenti", quello degli Yazoo (in coppia con la cantante rhythm’n’blues Alison Moyet), otterrà un notevole successo; meno riscontri otterrà invece con gli Erasure.
La defezione non distrugge i Depeche Mode, che si ritrovano in casa il talento di Martin Gore, meno pop e più "dark" di Clarke, la cui hit "Just can’t get enough" rimane comunque un cavallo di battaglia dei DM. Come sostituto entra a far parte del gruppo Alan Wilder, tastierista e cantante. Il primo singolo del dopo-Clarke, "See you", va ancora meglio di "I just can’t get enough", e lo stesso vale per gli album successivi; i Depeche Mode cominciano a raggiungere un solido seguito che non perde uno dei loro EP, per le notevoli versioni remix o per gli inediti che vi compaiono. Una svolta importante arriva con il singolo "People are people", dalla ancora più marcata impronta elettronica: grazie ad esso i Mode sbarcano anche in Usa. Dopo la raccolta "The singles", il suono comincia ad evolversi e ad abbandonare le consuete spiagge del’elettro-pop, rivelando alle "masse" le capacità compositive di Gore. I concerti del gruppo cominciano a diventare sempre più affollati, a dispetto delle feroci critiche di chi alla fine degli anni ’80 sta scoprendo il ritorno al purismo acustico degli U2 di "Rattle and hum". La fama della band è andata crescendo in modo esponenziale, e nei live "101" e "Songs of faith and devotion live" è documentata la capacità dei Mode di ottenere calore dalle "fredde" tastiere. Proprio "Songs of faith and devotion", del 1993, ne attesta una inaspettata sintonia con le giovani bands del "grunge". Il disco, un capolavoro assoluto, domina le classifiche di tutto il mondo e guadagna ulteriori generazioni di fans. Ma lo stress da tournèe rischia di rivelarsi fatale al gruppo: Dave Gahan sfiora la morte per overdose, e Alan Wilder decide che dopo tredici anni può mettersi a riposo. Il rischio di scioglimento è sventato da "Ultra", molto cupo e vicino nelle sonorità a lavori precedenti (ad esempio "Violator"). Nel 1998, Gore e compagni stilano con una nuova raccolta di singoli e un tour un nuovo bilancio della propria carriera, alla quale viene tra l’altro dedicato un omaggio con un tribute album (che vede ospiti Cure e Smashing Pumpkins).
Dopo un lungo silenzio, i Depeche tornano nel 2001 con "Exciter", album meno cupo di "Ultra", ma comunque intimista e dedicato alle love songs. A seguire un nuovo tour.
I Depeche entrano così in una lunga pausa, interotta solo da progetti solisti di Gahan e Gore e da un disco di remix, che arriva nel 2005. Poco dopo (i Depeche ritornano in piena attività: PLAYING THE ANGEL è il nuovo disco di inediti, pubblicato nell'autunno dello stesso anno e anticipa un tour mondiale.


DISCOGRAFIA
SPEAK & SPELL (1981)
A BROKEN FRAME (1982)
CONSTRUCTION TIME AGAIN (1983)
SOME GREAT REWARD (1984)
THE SINGLES 1981-1985 (RACCOLTA DEI SINGOLI)
BLACK CELEBRATION (1986)
MUSIC FOR THE MASSES (1987)
101 (LIVE, 1988)
VIOLATOR (1990)
SONGS OF FAITH AND DEVOTION (1993)
SONGS OF FAITH AND DEVOTION LIVE (VERSIONE "LIVE" DELL’ALBUM PRECEDENTE, 1994)
ULTRA (1997)
THE SINGLES 1986-1998 (RACCOLTA, 1998)
EXCITER (2001)
PLAYING THE ANGEL (2005) (tutti i dischi sono pubblicati dalla Mute Records)



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