Giorgio Faletti
Un periodo magico, che non ritorna più. Finito il liceo, in attesa della maturità aspettando un futuro che può essere l'Università o l'ecoterrorismo, la casalinga disperata o l'imprenditore fallito.
Quanti sono i film che parlano di questo momento di passaggio? Tanti, forse troppi. Notte prima degli esami, opera prima di Fausto Brizzi, ha il pregio di ricostruire con attenzione e un po' di nostalgia gli anni ottanta e di riportare Giorgio Faletti sul grande schermo nel ruolo di un professore carogna.
Luca e i suoi amici si preparano ad affrontare i temuti esami di maturità. Mentre la data fatidica si avvicina Luca è diviso tra due sentimenti: la passione per Claudia, una ragazza conosciuta ad una festa ma di cui non ha né numero né indirizzo, e il terrore di essere bocciato dal momento che l'ultimo giorno di scuola ha preso ad insulti il membro interno, il professore Antonio Martinelli, ovvero Giorgio Faletti.
L'intervista a Giorgio Faletti
Dopo il successo da scrittore di thriller, un ritorno al cinema con un professore di lettere
Io mi considero ormai uno scrittore a tempo pieno, ma il primo amore non si scorda mai quindi quando mi hanno proposto questo ruolo ho accettato subito perché la sceneggiatura era scritta molto bene. Mi sono preso una vacanza, tre settimane a Roma, un set molto piacevole, un regista debuttante ma già molto, molto capace. Ora tornerò nella mia isola (l'isola d'Elba) a cercare di finire il mio terzo romanzo, ma chissà che nel futuro non torni davanti alla macchina da presa.
Che ricordi ha dei suoi professori?
I miei professori sono stati bravi con me perché hanno capito che non ero malvagio, ma semplicemente non riuscivo a stare fermo. Mi hanno trattato come una persona e non un nome su un elenco o un posto da occupare in un banco.
Ma c'era un professore carogna?
Carogna no, ma c'era qualcuno che era più temuto di altri. Sono quelli però che paradossalmente hanno conservato con me un miglior rapporto e di cui ho io un buon ricordo.
Il film è uno spaccato degli anni Ottanta con alcuni riferimenti alla gioventù del professore, epoca '68. Lei che ricordo ha di quelle due epoche e quale si sente di appartenere di più?
Il '68 è stato il periodo in cui, come diceva il poeta, mi ha visto ardere di inconsapevolezza. Gli anni Ottanta sono stati molto importanti per me perché a metà di quel decennio c'è stato il mio debutto in tv con Drive In e sono diventato popolare con alcuni modi di dire che sono entrati nella storia della comicità. Ovviamente sono legato a tutti e due i periodi però se posso citare un altro poeta contemporaneo, ovvero Roberto Vecchioni, dico 'dammi indietro i miei vent'anni e la mia Seicento'.
Il suo terzo romanzo è ambientato nel mondo dei Navajos. E' vero che per documentarsi ha trascorso del tempo laggiù con loro?
Sono appena guarito dalle cicatrici delle frecce. A parte gli scherzi sono stato due mesi circa in Arizona, ho conosciuto alcuni esponenti di questo popolo straordinario e sono in corrispondenza con loro per ottenere il materiale per le opportune documentazioni per il mio romanzo.
Da appassionato di sci e da piemontese come vive le Olimpiadi invernali?
Da appassionato di sci penso tutto il bene possibile e penso che anche l'Italia abbia la possibilità di fare bella figura. Per quello che riguarda la mia presenza mercoledì sarò a vedere la discesa libera femminile. Penso che le Olimpiadi siano una bella cosa non tanto per il Piemonte che fortunatamente la ospita ma per lo sport in genere. In questo momento che ci sono tante tensioni politiche lo sport forse può calmare gli animi e riunire la gente. E' un peccato che nei paesi arabi poca gente scii.
Aspettanto il terzo romanzo che notizie ha della versione cinematografica di 'Io uccido'. La girerà Cronenberg come si era detto?
Non lo so, perché ho letto che Cronenberg ha appena iniziato a girare un nuovo film. Io ho ceduto i diritti, ma se dipendesse da me il cast sarebbe stellare. Una volta ho fatto un'ipotesi e un signore che passava sullo sfondo era diventato Harrison Ford con il cane Rex e quindi ho capito che le mie richieste sono troppe. Se dovessi scegliere io, vorrei Alejandro Amenabar, il regista di 'The Others' e nel ruolo principale George Clooney, al quale mi sono ispirato per il protagonista.
Chiara Ugolini 13-02-2006