Titolo originale: Vanilla Sky
Nazione: Usa
Anno: 2001
Genere: Romantico/Thriller
Durata: 135'
Regia: Cameron Crowe
Sito ufficiale: www.vanillasky.com
Sito italiano: cinema.iol.it/vanillasky
Cast:
Tom Cruise
Penélope Cruz
Kurt Russell
Cameron Diaz.
Produzione: Cruise-Wagner Productions
Distribuzione: Uip
Uscita: Febbraio 2002 (cinema)
Trama:
David Aames ha ereditato dal padre un grosso impero editoriale e lo governa dall'alto del suo 51%, infischiandosene del restante 49% nelle mani degli altri consiglieri, scherzosamente da lui soprannominati i "Sette nani".
Non si può dire che gli manchi niente, donne, motori ma soprattutto soldi, tanti soldi. E' uno che aggredisce la vita, bruciandone ogni tappa. L'incontro con Sofia Serrano, ballerina spagnola da poco trasferita a New York, è di quelli che ti fanno credere nell'esistenza della felicità. Scocca la scintilla, nasce il vero amore, insomma il nostro finisce completamente in bambola per quella ragazza così semplice e diverse dalle mille altre che gli ronzano attorno.
Certo molto diversa da Julie Gianni, sua amica e superba compagna di letto con cui, l'ultima notte, ha fatto l'amore ben quattro volte. "Apri gli occhi" David, Julie non è proprio come l'immagini tu, sempre disponibile, facile, contraria ad ogni forma di legame stabile e duraturo. Ben presto Julie diventa esasperatamente ossessiva nei confronti di David ed insopportabilmente gelosa di Sofia.
La vita di David cambia improvvisamente un bel mattino su una delle tante strade anonime di New York; Julie al volante della sua auto con a fianco il bel David, confessa di amarlo pazzamente e non riuscendo ad accettare l'idea di non essere da lui ricambiata, si suicida, gettandosi a folle velocità giù da un ponte. David si salva per miracolo ma ne esce orrendamente sfigurato ed è costretto a subire una serie infinita di complicate operazioni.
Inizia per lui una lunga ricerca di se stesso, nel tentativo di fare accettare da Sofia la sua nuova condizione e di discolparsi dalla terribile accusa di aver ucciso Julie...
La recensione
Febbrilmente atteso dal pubblico americano, salutato dai critici come il possibile evento dell'attuale stagione cinematografica, Vanilla Sky ha finito, inaspettatamente, per deludere in patria gli uni e gli altri.
Certo ha incassato molto ma forse solo per questioni di "gossip", visto che il set di questo film ha segnato l'inizio della love story tra Penelope Cruz e Tom Cruise e contestualmente la fine del matrimonio di quest'ultimo con Nicole Kidman. Attaccato pesantemente dalla critica americana, accusato di essere cervellotico, complicato, un inutile rompicapo da sicuro mal di testa, il film è stato, curiosamente, quasi abbandonato al suo destino dal suo stesso regista.
Infatti nella conferenza stampa italiana di presentazione, Cameron Crowe, davanti ad un allibito Tom Cruise che lo invitava, ironicamente, a non uscire fuori tema, ha più parlato della uscita in DVD del suo film precedente,Quasi famosi che non di Vanilla sky. Eppure, Vanilla Sky è un bel film ed a noi è piaciuto moltissimo.
Rifacimento di "Apri gli occhi" del bravissimo Alejandro Amenabar, passato del tutto inosservato ai tempi della sua uscita, Vanilla Sky non ha nulla delle atmosfere sapientemente misteriose, quasi metafisiche, in cui si avverte la presenza occulta di spiriti maligni e non, tanto care al regista di The others.
E' semplicemente un altro film; parte a folle velocità, come quella Ferrari che percorre, in una delle prime scene, in pieno giorno, una New York stranamente deserta, dove l'unica forma di vita sembra essere il solito orgasmo pubblicitario. Immediatamente veniamo catapultati nel falso, ipocrita mondo dei rampolli delle grandi famiglie borghesi. Sempre di corsa, con la testa agli affari, una mente programmata per i grandi investimenti ed i facili guadagni, una vita passata alla ricerca del successo ed il prestigio. Non conta quello che si è ma quello che si ha. Per fortuna David è anche simpatico.
Sa di essere l'attrazione in quel grande circo, il fenomeno da cui tutti si aspettano le supreme decisioni e che molti vorrebbero volentieri in rovina; invece preferisce affrontare con ironia anche gli scontri più cruenti all'interno della sua società ed interpretare la parte del pagliaccio, irridendo, talvolta, quel mondo di cui è parte integrante.
Dopo un po' il film cambia improvvisamente, passando dalla denuncia sociale alla ricerca disperata di un uomo, reso irriconoscibile dal terribile incidente, della sua vera identità. E con il giovane yuppie ed il suo psicologo facciamo un lungo viaggio nell'inconscio e nel subconscio dove verità ed immaginazione spesso si confondono.
Il regista ci disorienta con il suo continuo tuffarsi nel mondo del sogno, un attimo prima che noi possiamo pronunciare il fatidico "Finalmente ho capito". Una splendida colonna sonora che accompagna tutte le scene ed una bella scenografia che sembra quasi una tela di Monet, con un cielo che diventa sempre più color vaniglia, fanno da cornice a questa storia di straordinaria perdita di identità.
Il finale è a sorpresa, un vero e proprio colpo di teatro che non sveliamo, capace di ricomporre questo gigantesco puzzle che è Vanilla sky. Ed allora si comprende perché il film non è piaciuto agli americani; fa pensare, meditare, và capito e seguito con attenzione sino alla fine.
Più europeo che americano, vista la particolare idionsicrasia di questi ultimi per le opere che non siano facilmente fruibili, ha il fascino del film che fa discutere, litigare; il fatto è che ti entra nella capoccia, nei giorni successivi alla visione, come un tarlo ed ad ogni momento trovi alle scene nuovi significati.
Da opera figlia di nessuno, visto gli imbarazzi del suo stesso regista, rischia di diventare un vero e proprio cult movie. Basti pensare che da noi, nelle prime due settimane di programmazione, ha scalzato clamorosamente dal primo posto del box office nientemeno che il plurivisto Signore degli anelli...
(dal web)