Anno. 1998.
Regista Martin Brest
Attori: anthony hopkins
brad pitt
claire forlani
jake weber
marcia gay harden
jeffrey tambor
William Parrish,
un magnate dei mezzi di comunicazione, si accinge a festeggiare il sessantesimo compleanno, circondato dalle figlie Susan, medico in ospedale, e Allison, sposata con Quince.
Allison in particolare sta curando i preparativi per allestire una grande festa nella residenza di famiglia fuori città. William tuttavia è in un momento un po' confuso della propria vita e del lavoro. Un'impresa molto più potente vuole incorporare la sua azienda e a questa ipotesi è favorevole anche il suo braccio destro, il giovane Drew, fidanzato con Susan. Una sera, mentre tutti sono a tavola, si presenta alla porta di casa un misterioso giovane che dice a William di chiamarsi Joe Black e di volerlo seguire da vicino nei giorni successivi.
Joe Black è la morte, arrivata ad avvertire William che la sua ora sta per giungere. Nel frattempo Joe siede a tavola con gli altri, accompagna William al lavoro, suscitando perplessità in Drew, che lo scambia per un consulente privato e molto influente. Poi Joe incontra Susan e, avendo assunto le sembianze di un giovane che lei aveva incontrato tempo prima, i due si frequentano e si innamorano.
William impone a Joe di interrompere questa situazione.
E intanto Joe riesce a farlo tornare a capo dell'azienda, dopo che il Consiglio d'amministrazione con un colpo di mano capeggiato da Drew, lo aveva estromesso. Arriva il giorno del compleanno e la festa è bellissima. Susan balla con il padre,
poi con Joe.
A un certo punto Joe e William si allontanano. Susan corre veloce verso di loro.
Un ragazzo le viene incontro:
è il Joe che lei aveva conosciuto al caffè.
Un film che non tutti possono gustare (non dico capire..)
perchè molto particolare, aperto a spunti di riflessioni, direi, gradevolmente liriche ed in un'atmosfera niente affatto luttuosa e per nulla melensa.
Certo si possono avanzare obiezioni sul finale che sa troppo di favola, altre su spezzoni piuttosto lenti, qualcuno anche forzato, ma, quanto al resto, si tratta di un film di particolare interesse per ciò che riguarda le riflessioni sull'Amore,sulla Vita e sulla Vecchiaia.
Un film con una sua poesia, per chi vuole pensare alla Morte non come la "terribile Signora in nero" o " Lo scheletro in nero" che brandisce la falce in mano.
E' assente questa radicata idea della morte che si presenta, al contrario, quasi come la celebrazione di una vita in cui tutti vorremmo rivederci e nelle sembianze di Angelo che viene a prendere solo...chi " ha speso bene la propria Vita"
chi " ha raggiunto il vero fine della sua esistenza su questa terra"...e gli addolcisce l'ultimo passaggio.
A proposito del film, io ho sempre creduto, e ci credo ancora,
che La Bella Signora in Nero ci osservi dolce nel nostro cammino esistenziale, triste, se lo sporchiamo, se lo maltrattiamo,
e... infelice, ogni volta che deve svolgere il ruolo di esecutrice di ordini superiori!
La mia non è di sicuro Consapevolezza, come non lo è quella di chi vede la Morte che sogghigna ferocemente, perchè libera di poterti ghermire, quasi a... dispetto.
Voi cosa ne pensate?